Mondo 28/04/2020

Il colosso dell'olio di oliva Deoleo ritrova l'utile, con un boom tra gennaio e marzo

Il colosso dell'olio di oliva Deoleo ritrova l'utile, con un boom tra gennaio e marzo

Ottimi affari per il colosso del'olio anglo-iberico che sfrutta l'emergenza coronavirus per rimettere a posto i conti. La quota di mercato del gruppo negli Stati Uniti, in Italia e in Spagna è aumentata in modo significativo


Deoleo, proprietaria di Carapelli, Bertolli e Sasso, ha chiuso il primo trimestre 2020 con risultati positivi, cosa che non accadeva da sei anni. In particolare, è stato ottenuto un utile netto di 4,5 milioni di euro. La società afferma che questi buoni dati "sono in linea con il miglioramento del business osservato nel corso del 2019", anno in cui la compagnia petrolifera ha registrato una perdita di 10,6 milioni di euro. Si tratta di un importo nettamente inferiore ai 291 milioni di euro in rosso del 2018.

Il suo fatturato è cresciuto del 14% tra gennaio e marzo. La quota di mercato del gruppo negli Stati Uniti, in Italia e in Spagna è aumentata in modo significativo. "Il calo dei prezzi della materia prima dell'olio d'oliva all'origine, la stabilità dello stesso negli ultimi mesi e le azioni commerciali intraprese dall'azienda hanno dato impulso ai consumi nei principali mercati di Deoleo", come evidenziato nel documento che accompagna la trimestrale.

Deole indica che, secondo diverse fonti specializzate nella misurazione dei livelli di consumo della cittadinanza, l'acquisto di olio d'oliva nel canale "retail" è aumentato tra gennaio e marzo un 19% rispetto al 2019 in Spagna. La crescita è stata nettamente superiore a quella registrata in Italia, che si è attestata al 7%, ma è rimasta al di sotto di quella degli Stati Uniti (+23%).

Il rapporto rivela che "sebbene gran parte di questo aumento dei consumi sia dovuto all'incetta effettuata dai consumatori nel mese di marzo a seguito della crisi Covid-19, nei mesi di gennaio e febbraio si è già potuto osservare questo trend di miglioramento dei consumi in questi mercati". Questa maggiore domanda non si è però trasferita sui prezzi, che alla fine del trimestre avevano subito un calo di oltre il 10% rispetto alla stessa data del trimestre precedente.

di C. S.