Mondo 21/03/2019

Il mercato tedesco del vino: tanti volumi ma poco valore

Il mercato tedesco del vino: tanti volumi ma poco valore

La Germania rappresenta uno sbocco importante per le etichette nazionali, soprattutto di vini fermi, ma il prezzo medio del vino importato in Germania è appena di 1,65 euro al litro e di 1,59 euro per l’Italia. La motivazione prevalente per il consumatore tedesco è il prezzo


La Germania è un mercato imprescindibile per il settore vitivinicolo italiano, ma certo non si può dire sia uno sbocco ricco.

Tra gennaio e novembre 2018 la Germania ha importato 2,38 miliardi di euro di vino (+2,2% sul 2017), e dietro all’Italia, tra i principali competitor, ci sono Francia (629,9 milioni di euro, +3,7%) e la Spagna (392,5, +5,9%).

Secondo i dati dell'Ice, in Germania l'Italia vende soprattutto vini fermi, con una quota importante (circa il 20% di sfusi). I tedeschi, invece, non paiono amare particolarmente le bollicine italiane, ferme al 9%.

In valore, il 40,4% è imputabile a vini rossi Dop e Igp, il 18% ai bianchi a denominazione e indicazione geografica, il 9,5% agli spumanti, il 10% ai vini frizzanti. Ovviamente c'è anche la quota corrispondente allo sfuso, con il 21% dell'export in valore che è legato a vini generici.

Il problema prevalente del mercato tedesco resta infatti il valore aggiunto, praticamente inesistente. Qui vale ancora la quantità, più che la qualità, con un consumo pro capite di vino di 25 litri all'anno, ormai quasi pari a quello nazionale.

Non è allora un caso che il 47,5% dei volumi, il 33% a valore, siano commercializzati nei discount, mentre supermercati e ipermercati valgono il 24,6% del mercato in quantità ed il 27% in valore.

Il prezzo medio del vino importato in Germania è appena di 1,65 euro al litro, nella media, e di 1,59 euro per l’Italia.

non è allora un caso che il 40% dei tedeschi indichino il prezzo come fattore importante nella scelta al momento dell'acquisto, con il 10% che lo considera un fattore "molto importante". Vitigno e provenienza vengono come secondi nelle motivazioni d'acquisto.

di C. S.