Mondo 05/02/2019

Appassionati e acculturati, il vino Made in Italy piace a chi spende di più

Appassionati e acculturati, il vino Made in Italy piace a chi spende di più

Se in cina i vini di lusso vengono associati al prestigio dell'etichetta, dalla regione di origine o dai punteggi della critica, negli Usa sono le considerazioni tecniche sulla qualità del prodotto, dal campo alla cantina, a prevalere


L'Italia del vino deve puntare tutta la propria attenzione sui consumatori premium, un segmento di appassionati di "fine wine" che rappresenta rispettivamente il 7% e il 12% dei bevitori regolari di vino negli Stati Uniti e in Cina.

E' questa la fotografia scattata da Wine Intelligence per il Consorzio di tutela vini Valpolicella, in occasione della seconda conferenza annuale della Valpolicella che annuncia l'atteso appuntamento "Anteprima Amarone".

Se in cina i vini di lusso vengono associati al prestigio dell'etichetta, a partire dal produttore, dalla regione di origine o dai punteggi della critica, negli Usa sono le considerazioni sulla qualità del prodotto (invecchiamento e riconosciuta costanza) a prevalere, accompagnate da un'emergente attenzione alla sostenibilità, indicata da 7 premium consumer americani su 10. Stando all'identikit tracciato, il consumatore premium a stelle e strisce è prevalentemente maschio (66%), più giovane della media dei bevitori di vino (under 35 nel 38% dei casi e solo nel 21% sopra i 54 anni) ed è disposto a spendere più di 20$ a bottiglia.

Dopo i vini californiani, acquistati dal 70% negli ultimi 6 mesi, il premium drinker mette in cantina più vini italiani (59%, grazie a Valpolicella e Amarone, Chianti, Prosecco) che francesi (40%), e dimostra una conoscenza sopra la media anche delle denominazioni venete, con il Valpolicella che sale dal 2% dei bevitori regular al 7% dei premium e l'Amarone dall'1% al 4%.

I consumatori di alta gamma in Cina, invece, tendono ad essere trentenni (con solo il 12% under 29), leggermente più maturi di quelli regolari che si posizionano sotto i 30 in 3 casi su 10 (34%). Spendono oltre 500RMB (circa 65 euro) e scelgono prevalentemente vino cinese (47%) e francese (47%), simbolo di prestigio e status sociale, pur dimostrando più attenzione della media nei confronti del vino italiano (scelto dal 30% dei consumer premium cinesi contro il 19% di quelli regular), cileno (25% vs 20%) e spagnolo (22% vs 15%). Anche qui il Valpolicella vede migliorare la sua penetrazione (dal 3% dei bevitori di vino regolari al 6% di quelli premium), mentre l'Amarone registra risposte pressoché invariate in termini di acquisto (7% dei consumatori regolari e 6% di quelli premium).
Nel Paese del Dragone buona anche la notorietà dei vini siciliani, toscani e Barolo.

di C. S.