Italia 14/04/2023

Inaugurato il 270° Anno Accademico dei Georgofili

Inaugurato il 270° Anno Accademico dei Georgofili

L’ Accademia ha portato a compimento la transizione digitale: un notevole passo avanti per rendere più fruibile il proprio patrimonio archivistico e bibliotecario


E’ stato inaugurato questa mattina nel Salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio, il 270° anno dell’Accademia dei Georgofili, fondata a Firenze nel 1753 da Ubaldo Montelatici.
Alla presenza di numerosi accademici giunti da tutta Italia, dopo il saluto dell’Assessore all’Ambiente e Transizione Ecologica Andrea Giorgio, si è aperta la cerimonia.
Il Presidente dei Georgofili Massimo Vincenzini ha svolto la sua relazione*, dopo aver ringraziato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il Ministro Francesco Lollobrigida per aver inviato i saluti e gli auguri agli accademici. In particolare, ha sottolineato il passaggio in cui il Ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare dichiara che il contributo dei Georgofili è prezioso ed essenziale per il futuro, “perché voi siete portatori di competenze e soluzioni alle quali attingere”.
Per prima cosa, Vincenzini ha ricordato che in questo 2023 ricorre il 30° anniversario dell’attentato che nella notte tra il 26 e il 27 maggio 1993 costò la vita a 5 persone, tra cui due bambine, e causò ingenti danni materiali alle strutture della sede accademica e al suo patrimonio storico-culturale. Per tale motivo, ha sottolineato, immediati sono stati i rallegramenti dei Georgofili per gli inquirenti e le forze dell’ordine che hanno condotto le indagini e positivamente concluso l’operazione di arresto del latitante Matteo Messina Denaro, nello scorso mese di gennaio. Il Prof. Vincenzini ha tuttavia ricordato come da quella tremenda tragedia umana e da quell’immane disastro delle cose, con un concreto rischio di cessazione di ogni attività, grazie alla pronta e fattiva solidarietà di una moltitudine di soggetti pubblici e privati e soprattutto grazie alla determinata ed efficace azione dell’allora Presidente Franco Scaramuzzi, l’Accademia è riuscita a rialzarsi, realizzando in tempi rapidi la completa ricostruzione della sede: “Anzi, fin da subito fu chiaro che l’Accademia avrebbe moltiplicato l’impegno per adempiere pienamente al proprio scopo statutario, guardando al futuro senza dimenticare quanto accadde in quella notte, ma contrapponendosi all’ignoranza, alla violenza, alla superficialità e all’indifferenza con i suoi unici strumenti di conoscenza e metodo scientifico”.
Il Presidente Vincenzini ha quindi ripercorso la crescita dell’Accademia negli ultimi trent’anni con la creazione di sedi distaccate per operare nei territori in modo più organizzato ed incisivo, con l’aumento di “capitale umano” dai poco più che 300 Georgofili del 1993 agli oltre 1100 di oggi, con i numerosi protocolli d’intesa sottoscritti dall’Accademia con Enti, Istituzioni, Associazioni e Organizzazioni che si occupano di agricoltura, per costituire una fitta ed efficiente rete di rapporti di collaborazione che valica i confini nazionali.
L’ Accademia ha anche portato a compimento la transizione digitale, con un notevole passo avanti in termini di efficacia comunicativa e divulgativa, oltre a rendere più fruibile il proprio patrimonio archivistico e bibliotecario.
Vincenzini ha concluso evidenziando la consapevolezza dell’importanza dell’agricoltura, “strategica per rispondere efficacemente alle sfide di oggi in tema di sicurezza alimentare, di tutela dell’ambiente, di sostenibilità nell’uso delle risorse e di contrasto al riscaldamento globale”.

La prolusione è stata svolta da Amedeo Alpi, Vice Presidente dell’Accademia dei Georgofili e Presidente della Sezione Centro – Ovest, sul tema: Agricoltura, scienza, innovazioni e comunicazione.
Alpi ha evidenziato lo scollamento tra stato attuale dell’agricoltura e percezione di essa da parte della gente comune: “Che in Italia si faccia agricoltura è fuori discussione, ma su quanta superficie e come tale superficie sia cambiata negli ultimi decenni è cosa nota esclusivamente ai cultori di cose agrarie”.
Tuttavia, ha aggiunto, l’evidenza nei fatti è che circa 12 milioni e mezzo di ettari sono destinati all'agricoltura nelle sue diverse tipologie - da quella più tradizionale a quella cosiddetta 4.0 - le quali hanno tutte assolutamente bisogno di innovazioni continue e quindi di uno stretto rapporto con l'attività scientifica, che di quelle innovazioni tecnologiche è la matrice indispensabile.
Amedeo Alpi ha sottolineato che il rapporto tra realtà dell'agricoltura e la percezione da parte della comunità nazionale, ormai a grande maggioranza estranea alla vita dei campi, pone in termini talora drammatici la problematica della comunicazione che si è dilatata enormemente sfuggendo a qualsiasi serio controllo, incluso quello scientifico. I mezzi di comunicazione sono assolutamente una grande risorsa, ma essi trattano qualsiasi aspetto dell'agricoltura "in tempo reale" nel bene, ma talora nel male, ponendo alla comunità scientifico-agraria l'obbligo di intervenire periodicamente per evitare “pericolose derive”.
Nel corso della Cerimonia, sono stati consegnati i diplomi ai nuovi Accademici Onorari, Emeriti e Ordinari.
E’ stato inoltre conferito il riconoscimento al “Merito Georgofilo” al Prof. Piero Cravedi, Accademico Emerito, Presidente del Comitato Consultivo sui Problemi di difesa delle Piante, entomologo di fama e tra i maggiori esperti di difesa integrata delle colture, il quale si è particolarmente distinto per intensità di impegno a favore dell’Accademia dei Georgofili.
Infine, il Premio Antico Fattore, edizione 2023 è stato assegnato a Dylan Warren Raffa per la categoria “Moderne tecnologie di gestione e difesa del vigneto”; a Michele Faralli per la categoria “Biologia, genetica, chimica e biochimica vegetale, biologia molecolare per disegnare la vite del futuro”; a Giulia Scalzini per la categoria “Pratiche enologiche dalla gestione della cantina alle moderne tecnologie per migliorare la qualità del prodotto”.

di C. S.