Italia 14/04/2022

Le Marche dell'olio di oliva pronte alle sfide internazionali

Le Marche dell'olio di oliva pronte alle sfide internazionali

Parola d'ordine per il territorio è biodiversità che insieme con un'accoglienza di qualità possono dare redditività all'intera filiera olivicolo-olearia


Mostra la grinta necessaria il progetto di valorizzazione delle produzioni oleicole che la Regione Marche sta avviando. “L’oro verde delle Marche”, su questo tema si è sviluppato il convegno tenutosi a Verona nell’ambito della 26^ edizione di Sol&AgriFood, il salone internazionale dell’agroalimentare di qualità (10 - 13 aprile), occasione giusta per illustrate le opportunità che il progetto intende cogliere, valorizzando i protagonisti lungo tutta la filiera, dall’oliveto all’olio all’oleoturismo.

‘Condivisione’ è stata la parola al centro dell’intervento di Mirco Carloni, Assessore regionale all’Agricoltura e Vice presidente del Consiglio regionale delle Marche: “Le Marche sono una regione ‘plurale’, ricca di caratteristiche varietali che la rendono unica e allo stesso tempo complessa. Su queste caratteristiche di unicità, dobbiamo costruire un sistema di valorizzazione delle nostre produzioni agricole in genere e oleicole in particolare; questo applicando azioni di sistema che mirino alla crescita nella qualità del prodotto, e allo sviluppo della necessaria consapevolezza che richiede la cultura dell’accoglienza in campagna, traendo insegnamento da quanto fatto dal punto di vista legislativo per il settore enoturistico e agrituristico. Dobbiamo puntare alla condivisione progettuale con il settore produttivo, stimolando decisamente l’unione tra tutti gli attori che operano in questo comparto. Non ci interessa la quantità di prodotto, il nostro obiettivo è la qualità, perché con essa potremo aumentare la redditività per chi opera in questo settore”.

“C’è la necessità di saper cogliere un fenomeno già in atto, - ha detto Giambattista Marchetto di ‘Bike&Wine Press’ - la vita o la vacanza in campagna, sono elementi già al centro di richieste che giungono da turisti culturalmente preparati a cogliere nel paesaggio, nelle persone e nella qualità delle loro produzioni agroalimentari, elementi utili a costruire un’attrazione. Vanno alla ricerca di unicità e di qualità nell’accoglienza”.

Unicità che dal punto di vista varietale ha evidenziato Andrea Bordoni, Direttore dell’Assam, agenzia regionale per lo sviluppo dei servizi in agricoltura: “Oltre alla produzione olivicola attuale, come Agenzia stiamo lavorando da anni alla valorizzazione di quelle varietà di olivo che rendono unici i nostri oli extravergini e la nostra regione che vanta oggi una superficie olivicola di circa 9.500 ettari e ben 23 varietà iscritte al Repertorio Regionale della Biodiversità, tesoro naturale del cui valore dev’essere consapevole soprattutto la parte produttiva che, se ben formata, potrà cogliene le unicità”.

Del valore del progetto e dell’importanza della condivisione di tutti gli attori protagonisti lungo la filiera, hanno parlato Enrico Rossi, Sindaco di Cartoceto, che si è soffermato sul valore fondamentale della formazione come sviluppo della conoscenza, Guido Perozzi di Vinea, che ha descritto i principi che regolano l’agricoltura biologica e il valore di partenza rappresentato dalla qualità delle produzioni e Ugo Agostini del Consorzio di Tutela della IGP Marche: “Partiamo convinti di essere protagonisti di un progetto che nasce con prospettive nuove. I lavori sono stati conclusi da Alberto Mazzoni, Direttore di Food Brand Marche, associazione di produttori dell’agroalimentare, nata per valorizzare e promuovere in maniera integrata l’enogastronomia, il turismo e la cultura del territorio: “Siamo pronti - ha detto Mazzoni - a mettere in atto forte della sintonia tra tutti i protagonisti del territorio, non possiamo più aspettare perché siamo forti della condivisione progettuale, della qualità delle aziende e della capacità dei consorzi DOP e IGP di fornire l’assoluta garanzia di origine ai consumatori”.

di C. S.