Italia 08/02/2021

Non solo olio di qualità, serve un'olivicoltura di qualità

Non solo olio di qualità, serve un'olivicoltura di qualità

L’olivicoltura, conservando sempre l’etica nei rapporti di lavoro, dovrà aprirsi al futuro, riconoscendo il ruolo dell’innovazione sia nella gestione degli impianti, sia nella raccolta, e costruendo modelli sostenibili di economia circolare


L’olivicoltura del futuro dovrà sempre più confrontarsi con il miglioramento dell’ambiente e della qualità della vita delle persone e dei territori, coniugando la produttività e la qualità tipica del nostro olio extravergine d’oliva con l’innovazione, costruendo percorsi virtuosi e sostenibili nel rispetto della biodiversità.

È questa la ricetta della più importante organizzazione dei produttori d’Italia, la OP Assoproli Bari, che ha promosso il webinar “I costruttori dell’olivicoltura” per dare risposte sulle strategie di sviluppo della più importante industria green di Puglia.

Prendendo come spunto una delle parole più di tendenza del momento, costruttori, Assoproli ha promosso un think tank, letteralmente un serbatoio di pensieri, riunendo alcune tra le figure più autorevoli del mondo accademico pugliese con l’obiettivo di alimentare un dibattito tra chi, ogni giorno, produce uno dei prodotti simbolo della Puglia e dell’Italia nel mondo.

Per conservare il vantaggio competitivo derivante dalla lunga storia e dalla cultura millenaria della nostra terra, secondo Assoproli Bari, gli olivicoltori dovranno rinnovare i processi produttivi e le tecniche colturali, rafforzare la comunicazione del proprio brand legandola anche ad altri valori oltre quelli di una assoluta qualità, per garantire in ogni angolo della nostra regione e d’Italia un’esperienza diversa che solo il nostro Paese riesce ad esprimere anche grazie alla sua straordinaria ricchezza varietale e ambientale.

Inevitabilmente l’olivicoltura, conservando sempre l’etica nei rapporti di lavoro, dovrà aprirsi al futuro, riconoscendo il ruolo dell’innovazione sia nella gestione degli impianti, sia nella raccolta, e costruendo modelli sostenibili di economia circolare che passano dall’ottimizzazione dell’uso delle risorse idriche e dalla valorizzazione dei residui di produzione della filiera.

di C. S.