Italia 04/02/2021

Le enoteche italiane alla sfida del Covid tra alti e bassi

Le enoteche italiane alla sfida del Covid tra alti e bassi

Difficoltà soprattutto per i locali con mescita. Anche segnali postivi. Gli aumenti delle vendite riguardano, nel 40% dei casi, vini con fasce di prezzo che vanno dai 15 ai 30 euro


Vinarius, l’Associazione delle Enoteche Italiane, ha sentito l’esigenza di tracciare un bilancio sull’andamento di quello che è stato un anno che ha chiesto grandi sacrifici al settore. Visto il momento particolare, l’ultimo sondaggio è stato esteso anche alle enoteche non associate per permettere di presentare una fotografia reale della situazione delle vendite durante il 2020 con un focus particolare sul Natale. “Il sondaggio – spiega Andrea Terraneo, presidente di Vinarius - ha coinvolto oltre 80 enoteche italiane e mostra i pesanti risvolti che la crisi ha portato: da un punto di vista delle vendite per oltre il 46% degli intervistati il 2020 è stato nettamente peggiore rispetto al 2019. Interessante però il dato sul Natale, che per quasi il 50% del campione ha rappresentato una vera e propria boccata d’ossigeno registrando vendite superiori a quelle dell’anno precedente, a dimostrazione di quanto il consumatore, impossibilitato a recarsi al ristorante, abbia comunque voluto consumare il vino. Stessa dinamica se si guarda alla capacità di spesa del cliente. Se si analizzano i risultati del sondaggio avendo come riferimento il Natale 2020, quasi il 41% del campione ha risposto che la capacità di spesa del consumatore è stata migliore rispetto alle festività dell’anno precedente. Se si allarga invece lo sguardo all’intero 2020 tale tendenza si capovolge e quasi il 45% ha risposto che è stata peggiore.”

La ricerca condotta analizza poi le preferenze del consumatore e mostra come gli aumenti delle vendite riguardino, nel 40% dei casi, vini con fasce di prezzo che vanno dai 15 ai 30 euro, a conferma di quello che è il principale segmento di vendita delle enoteche. Tra i prodotti che hanno riscontrato maggior interesse nel periodo natalizio spicca lo Champagne, indicato in 1 risposta su 3 del campione coinvolto, a seguire il Metodo classico Italiano (24% del campione) e infine i vini rossi e distillati per il 20% del campione.

Per quanto riguarda le enoteche con mescita - il 34% delle enoteche che hanno partecipato al sondaggio - il 36% dichiara di aver registrato un calo annuale delle vendite dovute alle conseguenze delle restrizioni Covid di oltre il 40%. Allo stesso tempo oltre il 58% dichiara di aver incrementato il delivery e il 35% dice di aver attivato il servizio di asporto per i clienti.

Molto diverso il dato per le enoteche classiche senza mescita - il 66% del campione analizzato - per le quali il 2020 ha portato, nel 67% dei casi, a un aumento di fatturato di +10 punti percentuali nella maggior parte dei casi fino anche al + 30% nel 15% delle risposte. Anche per questa tipologia di attività, nel 51% dei casi il servizio delivery è stato incrementato mentre il 33% del campione ha dichiarato di aver aumentato il servizio di vendita al minuto per i clienti.

In generale si registra poi un riscontro positivo per quanto riguarda l’input che durante l’anno l’Associazione ha dato sul tema del digitale: il 15% delle enoteche intervistate infatti ha potenziato la sua presenza nei canali social o ha creato o sviluppato un sito con e-commerce con vendita diretta.

di C. S.