Italia 14/05/2019

Una vendemmia equilibrata per il vigneto siciliano

Una vendemmia equilibrata per il vigneto siciliano

C’è stata una dilatazione dei tempi di raccolta che ha permesso una maturazione più lenta ed un accumulo zuccherino più contenuto. Le temperature fresche  hanno aiutato a preservare aromi ed acidità nelle uve a bacca bianca


La sedicesima edizione di Sicilia en Primeur che si è svolta a Siracusa dal 6 al 10 maggio ha rappresentato l’occasione per presentare dati e andamento della vendemmia 2018. Durante la conferenza stampa di presentazione del 9 maggio a Ortigia, Mattia Filippi, enologo e consulente fondatore di Uva Sapiens, ha raccontato infatti, alla presenza della stampa specializzata proveniente da tutto il mondo, come l’annata appena conclusa sarà ricordata per l’equilibrio sotto tutti i profili: meteo-climatici, produttivi e qualitativi.

A livello nazionale la vendemmia ha avuto una buona produzione, trend che si conferma dal 2015. Anche la Sicilia è in linea con questa tendenza, ma il 2018 è caratterizzato da produzioni meno estreme. L’annata vitivinicola 2018 sull’Isola, se pur diametralmente opposta al 2017, è rimasta sostanzialmente costante, confermando anche un valore aderente alla media negli anni. A tal proposito, negli ultimi 6 anni di analisi, la Sicilia si conferma tra le tre regioni più equilibrate in Italia con Piemonte e Toscana rispetto alle medie storiche.

Tale equilibrio corrisponde anche ad una produzione per ettaro contenuta e propedeutica alla qualità, assieme a Toscana e Piemonte tra le 6,5 e 8,5 ton/ha, 1/3 rispetto ad altre regioni italiane. Sotto il profilo meteo-climatico, il 2018 rappresenta a livello europeo l’anno con la temperatura più alta mai rilevata da oltre un secolo. La posizione della Sicilia, al centro del Mediterraneo, rappresenta un vantaggio enorme ed unico, se confrontato con altre regioni europee, infatti non si sono registrati eccessi termici nel 2018, mentre negli ultimi 30 anni non ci sono state le forti anomalie climatiche che hanno interessato le altre regioni europee.

Dal punto di vista qualitativo, le uve hanno giovato di queste precipitazioni estive a livello di bilancio idrico per le tipologie di suoli e le conduzioni agronomiche adottate in Sicilia. C’è stata inoltre una dilatazione dei tempi di raccolta che ha permesso una maturazione più lenta ed un accumulo zuccherino più contenuto. Le temperature fresche durante le fasi di raccolta hanno aiutato a preservare aromi ed acidità nelle uve a bacca bianca. Complessivamente l’analisi conferma l’importanza del settore vitivinicolo siciliano che, secondo i dati diffusi da UniCredit, vale 550 milioni.

In crescita, in particolare, i vini a marchio Doc Sicilia: nel 2019 le prospettive sono di superare le 100 milioni di bottiglie. Il trend del valore delle vendite del vino nel 2018 è molto positivo, raggiungendo il +6%. In questo contesto Doc Sicilia ha incrementato le proprie vendite del 15,5%. Dall’analisi condivisa è emerso per i vini del Consorzio Doc Sicilia un elevato potenziale di crescita, obiettivo raggiungibile sfruttando gli spazi distributivi ancora disponibili.

Sicilia en Primeur anche quest’anno ha rappresentato una preziosa occasione per far conoscere ai quasi 100 giornalisti provenienti da tutto il mondo esempi di realtà produttive d’eccellenza, soffermandosi lungo i principali poli di attrazione turistica, apprendendo le tradizioni gastronomiche e ammirando i siti Unesco disseminati nell’Isola. Numerosi infatti sono i beni individuati dall’Unesco iscritti nella Worl Heritage List distribuiti nelle varie provincie: beni architettonici ma anche alimentari e immateriali in base all’idea che la Sicilia sia oggi custode non solo di storia passata ma anche delle colture del suo territorio, oggi volano di economie in tutta l’Isola. Durante l’evento sono state inoltre celebrate le materie prime tipiche della Regione che sono state esaltate nel piatto durante la cena di gala che si è tenuta giovedì 9 maggio presso il Castello Maniace di Ortigia. Le Soste di Ulisse, partner di Assovini Sicilia per l’iniziativa, ha firmato infatti la cena che ha visto la partecipazione di 7 chef per 8 stelle Michelin.

di C. S.