Italia 04/03/2019

Dieci anni di Barbera Docg, un traguardo da festeggiare

Dieci anni di Barbera Docg, un traguardo da festeggiare

Nell’ultimo decennio ha toccato quota 21 milioni di bottiglie per un valore di oltre cento milioni di euro. Di queste oltre la metà è stata esportata nel mondo, dal Nord Europa, al Nord America e Canada


Il Consorzio della Barbera d’Asti e vini del Monferrato ha festeggiato oggi una ricorrenza mai così importante e significativa. L’evento è stato celebrato nella suggestiva cornice del castello di Costigliole d’Asti che ospita la sede del Consorzio di tutela, guidato da Filippo Mobrici. A parlarne Giorgio Ferrero, assessore regionale all’Agricoltura, Giovanni Borriero, sindaco di Costigliole d’Asti, Mario Sacco, presidente di Confcooperative e Paolo Cerruti, della Direzione generale Cassa di Risparmio di Bra. 

Al convegno, moderato dal giornalista de “La Stampa” Maurizio Tropeano, sono intervenuti: Nicola Lucifero,  docente di Diritto agrario e Diritto agroalimentare dell’Università di Firenze, Michele Antonio Fino, professore associato di Fondamenti del diritto europeo e direttore del Master in wine culture communication and management all’università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, Mario Fregoni, presidente onorario dell’OIV, Vincenzo Gerbi, professore ordinario di Enologia all’università di Torino e Giorgio Calabrese, presidente del Comitato nazionale Sicurezza Alimentare.

Un “parterre du roi” in omaggio al vino che da oltre un secolo rappresenta il Piemonte enologico e che nell’ultimo decennio ha fatto registrare un incremento costante, arrivando a toccare quota 21 milioni di bottiglie per un valore del comparto di oltre cento milioni di euro. Di queste oltre la metà è stata esportata nel mondo; i mercati più gettonati Nord Europa, Nord America e Canada. 

“Il vero, grande valore aggiunto della Barbera d’Asti resta l’elevatissima qualità della produzione, frutto di una selezione sempre più attenta a partire dal vigneto” - ha sottolineato il presidente Filippo Mobrici – ricordando anche come in questo periodo il Consorzio abbia visto lievitare il numero dei soci: dai 175 del 2014 agli attuali 338.

Ma quello che i numeri dicono solo in parte è il valore di un comparto, 11 mila gli ettari tutelati dal Consorzio della Barbera, che si riflette anche sulla promozione del territorio. “Non a caso - continua Mobrici - ci sono sempre più grandi firme dell’enologia di qualità, albesi in primis, che vogliono investire sui nostri terreni. E il prezzo di acquisto delle terre da vino, nell’Astigiano, è cresciuto esponenzialmente in questi ultimi tempi arrivando a toccare quota 100 mila euro per un ettaro di Barbera d’Asti”.

Un vino, come hanno fatto notare gli esperti presenti, che grazie allo straordinario impegno del Consorzio è ormai diventato l’ambasciatore del Piemonte e dell’Astigiano nei vari continenti. Grazie anche ai tour di degustazioni e master class svolti, che hanno permesso di raggiungere i mercati di tutto il mondo, da Zurigo a Bruxelles, da Amsterdam a Londra, da New York a San Francisco, fino alla Cina e all’Estremo Oriente.

“Oggi possiamo affermare che la Barbera d’Asti può collocarsi nella fascia alta del mercato internazionale – sostiene l’Assessore all’Agricoltura della Regione Piemonte, Giorgio Ferrero -. Lo confermano i numeri dell’export sui mercati extra-europei e la qualità delle produzioni di denominazione di origine. Un risultato ottenuto grazie al lavoro in sinergia dei viticoltori, al Consorzio e a Regione Piemonte che in questi anni ha investito nel valorizzare al massimo questo vitigno e di conseguenza il territorio astigiano”.

E sono sempre più frequenti i cosiddetti “educational tour” che coinvolgono le grandi firme del giornalismo (non solo enologico) internazionale e li portano a contatto con la realtà produttiva astigiana e monferrina. Perché accanto alla Barbera (d’Asti e il Nizza che nei giorni scorsi ha ottenuto a sua volta la Docg) sono cresciute in questi anni le altre Denominazioni: il Ruchè di Castagnole Monferrato Docg, diventato ormai un prodotto “che fa tendenza” e poi Albugnano (Nebbiolo), Cortese Alto Monferrato, Dolcetto d’Asti, Freisa d’Asti, Malvasia di Castelnuovo Don Bosco, Monferrato, Piemonte, Grignolino d’Asti, Loazzolo, Terre Alfieri.

La giornata costigliolese si è conclusa con una degustazione verticale di Barbera d’Asti sotto la guida di Ian D’Agata, giornalista e “influencer” di fama internazionale, diventato il testimonial della Barbera d’Asti con una serie di iniziative che lo hanno portato a promuovere anche le piccole grandi Doc dell’Astigiano. Il pensiero comune dei degustatori è stato quello che la barbera mantiene nel tempo profumi, eleganza e freschezza facendone un vino longevo, internazionale e di grande valore.

“Stiamo lavorando ad una serie di iniziative promozionali anche per il 2019, a partire ovviamente da una massiccia presenza dei nostri vini e dei nostri produttori al prossimo Vinitaly di Verona – concludono i Vicepresidenti Lorenzo Giordano e Stefano Chiarlo - e non ci fermiamo solo alla partecipazione ai più importanti saloni del vino italiani e internazionali. Il segreto della nostra crescita, in questo bellissimo decennio, è stata anche la capacità di fare squadra con il territorio, andando a dar vita ad un modello di promozione del vino che a suo modo ha fatto scuola. È il caso di iniziative collegate alla ristorazione, ma anche al mondo dello sport o della cultura. Siamo diventati l’emblema e il marchio di garanzia di un territorio che ha ancora grandi potenzialità di crescita. E ci auguriamo che il prossimo decennio sia ancora più bello e stimolante di quello che abbiamo celebrato oggi insieme a tanti amici. Tutti insieme abbiamo fatto grande la Barbera d’Asti e gli altri straordinari vini del Monferrato. Ed è da qui che vogliamo ripartire”.

di C. S.