Italia 21/12/2018

In arrivo miliardi di bollicine, si stapperanno quasi 100 milioni di bottiglie per le Feste

In arrivo miliardi di bollicine, si stapperanno quasi 100 milioni di bottiglie per le Feste

Il brindisi è una tradizione irrinunciabile. Dalle cene tra amici a quelle aziendali, fino ai festeggiamenti in famiglia. E' record per le bollicine, con punte di 10-12 milioni di bottiglie nel giorno di Natale e di 28-30 milioni per Capodanno. Giro d’affari record a 860 milioni di euro


3 milioni di bottiglie al giorno, per un totale, nel mese che va dall’8 dicembre al 6 gennaio, quello delle feste di fine anno, di 90-92 milioni di bottiglie di bollicine (+4,9% sugli 86 milioni di bottiglie del 2017), cui aggiungere 3,5 milioni di sparkling straniero, di cui 3,1 milioni di solo Champagne: a dirlo, puntuali come ogni anno, le previsioni dell’Ovse - Osservatorio Vini Spumanti Effervescenti, guidato da Giampietro Comolli, che calcola punte di 10-12 milioni di bottiglie nel giorno di Natale e di 28-30 milioni per Capodanno. In termini economici, si parla di un valore all’origine di 370 milioni di euro (+3% sui 356 milioni di euro del 2017), per un giro d’affari record di 860 milioni di euro (+6,3% sugli 805 milioni di euro del 2017).

Tra le bollicine italiane, il Franciacorta è leader indiscusso del metodo classico, a conferma di una scelta fedele, a prezzi oramai stabili e a un target consolidato. Un discreto exploit è annunciato dal Trentodoc, che esce da un consumo interregionale e cresce di prezzo all’origine e al consumo: +5-6%, per un trend di prezzo migliore del Franciacorta, seppur con numeri diversi ed un rapporto di 1:3 nelle bottiglie stappate. Fra le tipologie più gettonate, molto bene i millesimati, i pas dosé e anche i biologici. Ma le feste 2018-2019 saranno ricordate anche per l’exploit delle bollicine metodo tradizionale regionali, quelle autoctone, legate alla vicinanza fra luogo di produzione e luogo di consumo, come Alta Langa, Alto Adige, Durello, ma anche Lambrusco, i Nebbioli e le bollicine dai vitigni autoctoni del Sud Italia. Questo dimostra che il mercato italiano è ancora ricettivo, pronto a crescere in volumi, purché con bolle di qualità, Resta l’incognita degli spumanti dolci metodo italiano, tipo Asti e Bracchetto d’Acqui, scesi negli anni, ora stabili, ma senza grandi prospettive.

Sempre più interesse anche per le bollicine prodotte nelle regioni del Centro-Sud Italia: poche bottiglie per azienda e con una sola massimo due etichette (da 3.500 a 12.000 bottiglie la media). Per il Prosecco nelle diverse versioni, dal nature al demisec, spopola in ogni locale o ambiente, in casa o fuori casa, a tavola e nei brindisi occasionali, negli acquisti diretti e online, nell’off-premise come nel on-trade. Distacchi abissali con gli altri competitors sul mercato nazionale, in tutte le forme del “Prosecco” che nella versione dry e demisec ha soppiantato molti altri spumanti generici, con nome di fantasia, a basso prezzo, quasi totalmente scomparsi anche quelli a base di Moscato e altre uve bianche aromatiche: 3 bottiglie su 4 stappate durante le feste sono di Prosecco Doc e Superiore.

Per quanto riguarda le bollicine estere, in queste settimane voleranno poco più di 3,5 milioni di tappi, di cui 400.000 non di Champagne, fra francesi e spagnoli, con qualche bolla da molto lontano. Sul totale stappato, per il 60% delle bottiglie si tratterà di regali o brindisi fuori casa, e per lo Champagne la dinamica di consumo sarà estremamente polarizzata: da una parte marchi e bottiglie di prezzo molto contenuti, dall’altra etichette super-selezionate, esclusive, poco note, rare. In questo periodo, chi sente molto la stagionalità dei consumi sono lo Champagne e il Cava, che rappresenta una quota molto limitata di alcune decine di migliaia di bottiglie.

I regali continuano a essere un volano importante, quest’anno ancor più stando alle voci anche dalle enoteche, soprattutto per un target medio-alto e di persone mature, mentre fra i giovani (16-40 anni) è in forte incremento il consumo in bar diurni e serali, in cene domestiche e al ristorante, soprattutto per le cene di gruppo. Interessante quest’anno è la lettura dei menù di Natale e Capodanno, offerti in albergo e da catering: forte incremento delle cene top a base solo di bollicine, dall’inizio alla fine. Per il secondo anno consecutivo (non accadeva dal 2010 un dato controtendenza) vanno molto bene i consumi negli alberghi stellati e nei grandi ristoranti. I ristoratori stessi sono tornati a proporli, magari con un numero minore di referenze, prezzi però in questo periodo decisamente sostenuti. Continua il successo degli acquisti in gdo, per i consumi domestici, grazie alle promozioni: 22 milioni di italiani acquisteranno almeno 1,7 bottiglie a testa per queste feste allo scaffale.

di C. S.