Formazione 05/02/2014

Un master per diventare lo chef della cucina italiana di domani

Venti allievi, per un percorso formativo con i più qualificati professionisti del settore dell’enogastronomia. Tema conduttore:“Gli ingredienti nella cucina italiana”, con un maestro d’eccezione: Aimo Moroni


Forte dell’esperienza e dei risultati conseguiti lo scorso anno ha preso il via ieri il Master della Cucina Italiana 2014, un percorso di alta formazione di cucina che prepara alla professione di chef, fornendo stimoli culturali ed estetici, conoscenze scientifiche, leve motivazionali. Il programma, che si svolgerà in 5 mesi tra aule, cucine e laboratori del Centro Formazione Esac (Creazzo –VI) più 4 mesi di stage, è stato messo a punto da un pool di professionisti d’eccezione, ad iniziare da coloro che formano il comitato scientifico del Master: lo chef Massimiliano Alajmo, il manager Raffaele Alajmo, il medico Mauro Defendente Febbrari, il presidente di Esac Formazione Sergio Rebecca.

Il Master consente infatti una preparazione a tutto campo “per aprire la mente”, non essendo solo una scuola di cucina, ma “un corso di studi che eleva il pensiero. E che tramite il pensiero migliorerà l’azione”.

Alla base una serie rigorosa di lezioni di cucina e un’ampia sezione di approfondimenti con alcuni degli chef più noti del panorama nazionale e “Cavalieri della Cucina Italiana”, come Massimiliano Alajmo, Heinz Beck, Andrea Berton, Massimo Bottura, Moreno Cedroni, Chicco Cerea, Gennaro Esposito, Norbert Niederkofler, Giancarlo Perbellini, Giovanni Santini, Ciccio Sultano, Mauro Uliassi. A queste ore di cucina, 360 in tutto, va aggiunto un ricco programma di lezioni di pasticceria, panetteria e gelateria e lo studio della sommellerie e degli abbinamenti enologici.
Il filo conduttore per programma di studio 2014 saranno gli ingredienti nella cucina italiana. Per tale obiettivo il Master 2014 potrà contare sull’eccezionale contributo formativo di Aimo Moroni, il grande cuoco milanese, considerato il massimo esperto sul tema. A lui, infatti, si deve la scoperta e la valorizzazione di tantissimi dei più apprezzati prodotti culinari italiani. E saranno, appunto, le varie eccellenze enogastronomiche italiane a fare da trait d’union tra le varie materie inserite nel piano di studi, poiché - come ha affermano Moroni, che ha partecipano all’avvio delle lezioni - “non esiste una cucina ricca o una cucina povera, ma solo una buona cucina, basata sulla qualità, sulla stagionalità, sulla profonda conoscenza degli ingredienti. Il valore aggiunto per un cuoco – ha poi detto rivolgendosi in particolare agli allievi del Master - è quello di entusiasmarsi ogni volta davanti ai fornelli, così come di fronte a quei cibi che permettono di fare grandi cose.

L’’Italia in questo dispone di un enorme patrimonio di specialità, che non ha eguali in nessuna altra parte del mondo”. Aimo Moroni, durante lo svolgimento del Master, sarà protagonista di una serie di approfondimenti, compresa una “lectio magistralis” a fine corso.
Al Master 2014 partecipano 20 allievi, provenienti da tutta Italia e con alle spalle un diploma di scuola alberghiera o una precedente esperienza lavorativa nel settore della ristorazione. Due di loro possono frequentare il corso perché destinatari delle borse di studio istituite dalla Banca Popolare di Vicenza e da Fipe (Federazione Italiana Pubblici Esercizi) – Confcommercio.

“L’en plein del massimo degli allievi ammessi dal progetto, ma soprattutto la loro adesione convinta - ha sottolineato il presidente Rebecca, durante l’inaugurazione del corso – carica il Comitato Scientifico di grande responsabilità, perché questo è un percorso tanto affascinante quanto impegnativo. Qui – ha poi ribadito – forgiamo la personalità del futuro chef, senza limitarci a migliorare le sole abilità di cucina. Vogliamo formare giovani professionisti dalle menti aperte, che sappiano distinguersi con grandi qualità nel mondo difficile e selettivo della ristorazione”.

Il piano di studi si completa proprio per questo con materie quali: storia e cultura della cucina italiana; nutrizione e igiene; chimica e fisica degli alimenti; zootecnia, agraria e ittica; analisi sensoriale; arte ed estetica; food cost e management aziendale; fino a capire le leve emotive e le tecniche motivazionali del team building così come quelle della comunicazione.

“Il Master della Cucina Italiana – ha specificato Raffaele Alajmo - si distingue da altre proposte di specializzazione, sia per la formula del programma, sia per la straordinarietà dei nomi coinvolti nella docenza. Docenti – ha sottolineato - che non fanno di professione gli insegnanti, ma che partecipano al Master perché condividono gli obiettivi del corso e credono nell’efficacia formativa di un confronto aperto e diretto tra professionisti del settore ed allievi”.
“L’esperienza primaria che vi consentirà di fare questo Master - ha detto lo chef Massimiliano Alajmo alla platea degli allievi – è di capire se la cucina, che è una possibilità espressiva che va al di là della preparazione tecnica, è la scelta che vorrete per voi. Se invece questo percorso vi porterà a fare qualcosa di diverso, non ha importanza: ciò che conta sarà aver messo a frutto la nostra esperienza per voi, per far aderire quello che volete essere a voi stessi”.
“Il percorso sarà impegnativo - ha detto il medico nutrizionista Mauro Defendente Febbrari, docente al Master, incoraggiando gli allievi prima del via alle lezioni-, ma si parte elettrizzati perché il grande lavoro che faremo assieme è alquanto emozionante e carico di positive aspettative per tutti”.

di C. S.