Economia 15/04/2020

I grandi gruppi del vino chiudono il 2019 in positivo

I grandi gruppi del vino chiudono il 2019 in positivo

La crescita è stata del 2% per le realtà di fascia commerciale e del 5% in ambito premium. Prima  nella classifica per la fascia commerciale Cantine Riunite & Civ, per la fascia premium Marchesi Antinori


Sono tutti con il segno positivo i fatturati 2019 del vino italiano. A rilevarlo è un'indagine della società di consulenza e strategie d'impresa Pambianco sui fatturati dei primi dieci gruppi del vino tricolore (dati di pre consuntivo): la crescita è stata del 2% per le realtà di fascia commerciale e del 5% in ambito premium. L'aumento per la spumantistica è più contenuto, +1% sul 2018.

Prima per fatturato nella classifica per le realtà di fascia commerciale si conferma Cantine Riunite & Civ con 624 milioni di ricavi, otto in più del 2018. Al secondo posto Caviro con un giro d'affari di poco inferiore ai 330 milioni di euro. Segue Botter, cresciuto di oltre venti milioni di euro, da 195 a 217 milioni, performance che ha permesso al gruppo di Fossalta di Piave (Venezia) di salire sul podio della graduatoria, superando sia Zonin (quinto con 206 milioni) sia Fratelli Martini (quarto a 210). Buono l'andamento di Enoitalia, da 182 a 199 milioni che spinge la realtà privata di Calmasino (Verona) a sorpassare i due big della cooperazione trentina, Cavit e Mezzacorona, piazzandosi al sesto posto della classifica di fascia media.
Le posizioni successive sono occupate da Italian Wine Brands che è cresciuto di 7 milioni e dalla cooperativa trevigiana La Marca che chiude la graduatoria con 141 milioni.

Prima nella graduatoria dei gruppi di fascia alta, si conferma Marchesi Antinori, che è riuscita a crescere di altri 16 milioni portandosi a quota 250. Seguono Santa Margherita, da 177 a 189, e Frescobaldi che consolida la terza posizione, da 115 a 126. Nella spumantistica prima è Fratelli Martini con 210 milioni

di C. S.