Economia 12/02/2019

Metà del vino toscano a denominazione d'origine va all'estero

Metà del vino toscano a denominazione d'origine va all'estero

Stati Uniti e Germania si confermano le principali mete di destinazione del mercato delle Dop toscane, totalizzando il 50% delle vendite estere, sia a volume che a valore. Nella reputazione del vino toscano vincono nomi noti: Chianti, Brunello di Montalcino e Bolgheri


Ammonta a circa 1 miliardo di euro il valore generato dalla filiera dei vini Dop (743 milioni) e Igp (183 milioni) della Toscana, pari all' 11% del valore nazionale che è di 8,3 miliardi, e nel 2018 la produzione toscana ha toccato i 2,4 milioni di ettolitri (+44% sulla vendemmia 2017) a fronte di una media annuale di 2,6 milioni di euro.

E' quanto emerso a 'PrimAnteprima', evento che inaugura la settimana delle Anteprime 2019 in cui consorzi e denominazioni presentano le nuove annate che si apprestano ad andare in commercio.

Nel corso della rassegna è stata presentata un'analisi Ismea, realizzata per contro della Regione, dalla quale emerge che in Toscana si contano 23mila produttori di uva mentre sono 8mila le aziende che vinificano. La Toscana, è stato spiegato, presenta una grande offerta e al tempo stesso un'ampia frammentazione produttiva che si divide in 52 tra Doc e Docg (11) e 6 Igt. Il 70% circa delle aziende che vinificano sono di piccole dimensioni e contano una produzione sotto i 100 ettolitri. Sono invece 17 le cantine sociali. L'export dei vini Dop negli ultimi anni si è stabilizzato intorno ai 550 milioni di euro.

Stati Uniti e Germania si confermano, sebbene con alcune note negative a causa di un rallentamento tedesco, le principali mete di destinazione del mercato delle Dop toscane, totalizzando il 50% delle vendite estere, sia a volume che a valore. Cresce il ruolo dell'estremo Oriente, a partire dalla Cina. Buone performance anche da Russia e Paesi dell'Est, e positivo il trend dell'export verso Brasile, Messico, Australia e Nuova Zelanda.

Sul fronte ampelografico il Sangiovese è il vitigno principe della Toscana e si estende, con le sue varie declinazioni locali, per il 61% dell'intera superficie vitata. A grande distanza seguono Merlot e Cabernet Sauvignon rispettivamente con l'8 e il 7%. Nel corso della giornata è stata presentata anche un'analisi, prodotta da Fondazione Sistema Toscana avvalendosi di Travel Appeal, sulla reputazione del vino toscano on line, condotta su quasi 42mila contenuti tra post, recensioni e siti web, che è cresciuta del 57% nell'ultimo anno. Sul podio: Chianti, Brunello di Montalcino e Bolgheri.

di C. S.