Economia 18/05/2018

Il ricambio generazionale frena l'emorragia di imprese agricole

Negli ultimi tre anni, la riduzione del numero delle imprese agricole iscritte al Registro delle Imprese ha segnato un forte rallentamento. Calano quelle femminili e invece crescono quelle giovanili


Secondo un'indagine del Centro Studi di Confagricoltura, le imprese agricole iscritte nel Registro delle Imprese rappresentano, per fatturato, diversificazione organizzativa (svolgimento anche di attività connesse, come vendita diretta, agriturismo, ecc.) e, soprattutto, relazione con il mercato, la dimensione realmente imprenditoriale dell’agricoltura. Le aziende agricole rilevate dall’Istat sono più delle imprese agricole iscritte al Registro delle Imprese perché l’Istat prende in considerazione anche quelle che producono prevalentemente per l’autoconsumo.

Diversamente dagli altri settori economici, per l’agricoltura l’evoluzione del numero delle imprese attive nel settore risente del fattore limitante costituito dal suolo coltivato (SAU - Superficie Agricola Utilizzata), che tende comunque a diminuire (-5,7% nel 2013 rispetto al 2000) in conseguenza della cessata coltivazione dei terreni più “difficili” e della crescente urbanizzazione e della tendenza positiva per cui le aziende agricole diminuiscono (-38,5% nel 2013 rispetto al 2000) più del numero delle imprese agricole (-25,9% nel 2013 rispetto al 2000), per la prevalente cessazione delle piccole che producono soprattutto per l’autoconsumo, mentre aumenta (+53,4% nel 2013 rispetto al 2000) la superficie media per azienda Nel 2017, le imprese agricole attive (non cessate, sospese, liquidate, fallite, ecc.) iscritte al Registro dell’Imprese diminuiscono, rispetto all’anno precedente, dello 0,35%. Si conferma dunque il rallentamento della riduzione in corso da diversi anni (-12,4% fra il 2010 e il 2017), per il terzo anno consecutivo inferiore all’1% e da due anni intorno allo 0,35% (media annuale del triennio 2015-2017, -0,56%). In precedenza la flessione annuale media era stata del 2,86%, con una punta del 4,1% nel 2013.
Pur differente per valori assoluti (+8.500/8.800 unità), il totale delle imprese registrate segue un andamento sostanzialmente analogo a quello delle imprese attive.

Le imprese agricole a conduzione femminile

La percentuale di imprese agricole condotte da donne decresce maggiormente, anche se di poco, rispetto al totale delle imprese agricole, fra il 2010 e il 2017 (tabella 5): dal 29,3% del 2010, scende al 28,6% del 2017. Quindi le imprese agricole a conduzione femminile diminuiscono più delle imprese agricole complessive. Nell’ultimo triennio (2014-2017) la variazione media annua è stata dello 0,6%, quando nel periodo precedente (2010-2014) era stata del 3,1%.
Per quanto riguarda la distribuzione regionale, le imprese agricole attive a conduzione femminile presentano alcune differenze rispetto alla generalità delle imprese agricole: per numero di imprese, la Campania è la terza regione dopo Sicilia e Puglia e precede il Veneto; il Lazio presenta, nel 2017 rispetto al 2016, una leggera flessione (-0,2%), mentre per la generalità delle imprese agricole registra una crescita di +0,3%. Nel periodo 2014-2017, segnano sensibili incrementi la Calabria (+7,2%) e la Puglia (+3,1%); le maggiori flessioni riguardano il Friuli Venezia Giulia (-10,7%) e la Liguria (-9,6%).
Le Regioni con la più alta percentuale di imprese agricole a conduzione femminile rispetto al totale delle imprese agricole attive (tabella 6b) sono, nel 2017, Molise (38,6%), Campania (36,7%), Abruzzo e Basilicata (35,6%); superano il 33% Lazio e Umbria. La percentuale più bassa di imprese agricole a conduzione femminile si registra in Trentino Alto Adige (16,4%), Emilia Romagna e Lombardia (21,9%).

Le imprese agricole a conduzione giovanile

Sono invece in crescita nell’ultimo biennio (2016-2017), probabilmente anche per effetto degli specifici incentivi adottati a livello UE e nazionali, le imprese agricole a conduzione giovanile (under 35 - età inferiore ai 35 anni): segnano +5,6% nel 2017, misura pressoché uguale a quella registrata nel 2016. Ma complessivamente, fra il 2010 e il 2017, sono diminuite di circa il 15%, 2,6 punti percentuali più delle imprese agricole complessive.
Per quanto riguarda la distribuzione regionale, le imprese agricole attive a conduzione giovanile sono più numerose in Sicilia e Puglia (come per la generalità delle imprese agricole) seguite da Campania e Sardegna (per la generalità delle imprese agricole, sono al 3° e il 4° posto Veneto e Campania).
Le Regioni con la più alta percentuale di imprese agricole a conduzione giovanile sono, nel 2017, Sardegna (12,2%), Calabria (11,2%) e Basilicata (10,7%); le percentuali più basse si registrano in Emilia Romagna (4,1%), Abruzzo (4,8%), Friuli Venezia Giulia e Veneto (5,1%).

di C. S.