Economia 07/12/2017

Salgono gli stock di cereali, scende l'indice dei prezzi alimentari della FAO

La flessione di novembre è stata determinata da un calo del 4,9% nell'Indice FAO dei prezzi dei prodotti lattiero-caseari, poiché le quotazioni del burro, del formaggio, del latte intero, scremato e in polvere sono diminuite


I prezzi alimentari globali sono diminuiti marginalmente a novembre, poiché i bassi prezzi dei prodotti lattiero-caseari hanno compensato il forte aumento delle quotazioni dello zucchero e degli oli vegetali, secondo l'ultimo Indice dei prezzi alimentari della FAO emesso oggi.

L'indice ha registrato una media di 175,8 punti a novembre, un calo dello 0,5% rispetto al mese scorso, ma sempre più alto del 2,3% rispetto a un anno fa.

La FAO ha anche rivisto al rialzo le sue previsioni globali sui cereali e ora prevede che le forniture mondiali saliranno a circa 3.331 milioni di tonnellate, il massimo storico.

L'Indice dei prezzi alimentari della FAO è un indice ponderato su base commerciale che misura i prezzi di cinque principali materie prime alimentari sui mercati internazionali.

La flessione di novembre è stata determinata da un calo del 4,9% nell'Indice FAO dei prezzi dei prodotti lattiero-caseari, poiché le quotazioni del burro, del formaggio, del latte intero, scremato e in polvere sono diminuite.

Al contrario, l'indice dei prezzi dello zucchero è salito del 4,5%, principalmente a causa di un calo delle esportazioni dal Brasile e delle preoccupazione circa il fatto che i prezzi stabili del petrolio possano portare a una maggiore produzione per produrre etanolo.

Anche l'indice FAO degli oli vegetali è salito, dell'1,2% nel mese di novembre, a causa dell'aumento dei prezzi dell'olio di soia, mentre i valori dell'olio di palma sono diminuiti a causa dei livelli di scorte più elevati del previsto in Malesia.

L'indice dei prezzi delle carni è rimasto sostanzialmente invariato con l'aumento dei prezzi della carne bovina ed il calo di quelli della carne suina.

L'indice dei prezzi dei cereali ha registrato un lieve aumento a novembre, guidato da un rialzo dell'1,1% delle quotazioni internazionali di riso.

Produzione e scorte di cereali più alte

La FAO ha innalzato notevolmente le sue previsioni circa la produzione cerealicola mondiale, portandole a 2.627 milioni di tonnellate, circa 13,4 milioni di tonnellate in più rispetto alle proiezioni di ottobre, con il grosso dell'aumento che riflette stime più elevate per i raccolti di granturco negli Stati Uniti e un significativo aumento delle semine di mais in Indonesia.

La produzione globale di grano è ora prevista a 754,8 milioni di tonnellate, mentre la produzione di riso è prevista a 500,8 milioni di tonnellate, entrambe appena al di sotto i livelli record del 2016.

L'utilizzo totale di cereali nel mondo dovrebbe ora aumentare dell'1,2% nella stagione 2017/18, raggiungendo i 2.599 milioni di tonnellate, con maggiori quantità di riso e di grano destinati al consumo umano diretto e più cereali secondari usati per l'alimentazione animale. Secondo l'ultima proiezione della FAO, gli inventari mondiali cerealicoli raggiungeranno un livello record di 726 milioni di tonnellate. Entrambe le scorte mondiali di grano e mais sono destinate a raggiungere livelli record.

Si prevede che queste grandi scorte faranno aumentare lo "stock-to-use-ratio" (il rapporto tra gli stock finali e le utilizzazioni interne) di cereali al 27,3% entro la fine del 2017/18, il livello più alto in 16 anni.

di C. S.