Cresce l'export di vino italiano, ma non il prezzo
Dopo la frenata del 2016, i primi mesi del 2017 sembrano aver portato buone notizie per i vini in bottiglia fermi, che crescono del 3%, meno però della crescita media del comparto vitivinicolo che registra un aumento in volume del 7,6%
I dati Istat rielaborati dall'Ismea, partner dell'Osservatorio sul vino dell'Unione italiana vini, evidenziano un trend positivo per l'export del comparto vitivinicolo nazionale, con una crescita dell'export del 7,6% in volume e dell'8% in valore.
Sui mercati dei paesi terzi è stato esportato il 9% in più rispetto al primo trimestre 2016, con introiti in crescita del 10%. Con i dati del primo trimestre, i paesi terzi rappresentano il 34% dell'export a volume e il 51% a valore. Nonostante questo, per chiudere al meglio il 2017 è necessario che i fondi Ocm promozione per i paesi terzi siano resi disponibili alle imprese da parte del Mipaaf, consentendo così investimenti per oltre 200 milioni di euro, che aiuterebbero il sistema vino italiano a valorizzare i propri prodotti nei paesi extra Ue.
A far la parte del leone sempre il Prosecco che attualmente rappresenta da solo il 65% dell'export complessivo degli spumanti Dop, che valgono circa 150 milioni di euro.
Ottime performance anche per i vini sfusi e quelli in bag in box che hanno realizzato complessivamente il 17% in più a volume per un totale di 1,5 milioni di ettolitri, e il 10% in più di introiti superando i 100 milioni di euro. In termini di volume il bag in box pesa per il 6% in quantità e il 13% a valore. Le destinazioni principali dei vini italiani in tale formato sono Germania e Scandinavia.
Buone notizie anche sul fronte dei vini fermi che crescono del 3% dopo la frenata del 2016.