Economia 01/12/2016

Produzione vitivinicola in calo e listini in aumento

Italia, Francia e Spagna da sole rappresentano oltre l’80% della produzione europea e oltre il 50% di quella mondiale. Le giacenze dovrebbero essere inferiori di 5 milioni di ettolitri, spingendo in alto le quotazioni


“A fronte di consumi mondiali tendenzialmente stabili e di una vendemmia tra le più basse degli ultimi 20 anni, così come stimate dall’OIV, le stime sulle giacenze dovrebbero confermare la tendenza al rialzo dei listini”. E’ quanto emerso a Roma dal secondo incontro delle organizzazioni cooperative di Italia, Francia e Spagna sulla situazione del mercato europeo e mondiale del vino, con l’Alleanza delle Cooperative Italiane – settore agroalimentare, la Confédération des Coopératives Vinicoles de France e Cooperativas agro-alimentarias de Espana, del 29 novembre.

Sul tavolo, l’analisi sugli andamenti degli stock dei tre principali Paesi produttori, per stimare la reale disponibilità di prodotto in Italia, Francia e Spagna, che da sole rappresentano oltre l’80% della produzione europea e oltre il 50% di quella mondiale.

A fronte della vendemmia 2016 che si è aperta con la notizia di minori giacenze detenute dalle cantine spagnole, il dato più interessante riguarda proprio le disponibilità di prodotto dei primi tre produttori mondiali di vino. Se, infatti, nel 2015 erano disponibili sul mercato 267milioni di ettolitri – frutto della somma di vino e mosti prodotti e in giacenza – quest’anno, secondo le stime delle tre organizzazioni cooperative, la cifra dovrebbe scendere a 262milioni, con una disponibilità di prodotto inferiore di circa 5milioni di ettolitri, in ribasso del 2,1% rispetto all’anno scorso.

Tra i temi al centro dell’incontro anche la costruzione di un osservatorio europeo, capace di dare al mercato del vino quella trasparenza e tempestività che permetta decisioni rapide e consapevoli – come ha concluso la Task Force sui mercati agricoli voluta dal Commissario europeo all’agricoltura Phil Hogan - nonché l’importanza di intensificare i momenti di confronto tra le tre organizzazioni cooperative (che rappresentano oltre il 50% della produzione vinicola dei rispettivi Paesi), in vista della prossima revisione della Politica agricola comune.

“Pur riscontrando una situazione di mercato positiva, vista anche l’alta qualità delle produzioni 2016 – fanno notare le tre organizzazioni -, siamo obbligati, in quanto cooperatori, a ragionare su un orizzonte di medio – lungo periodo per garantire stabilità alla redditività dei soci delle nostre imprese cooperative. Questa è la ragione del cantiere avviato tra cooperazione italiana, francese e spagnola sullo sviluppo di nuovi meccanismi di stabilizzazione del mercato da inquadrare nella disciplina dell’Unione europea di riferimento. Questi strumenti dovranno essere necessariamente innovativi e in discontinuità con quelli utilizzati in passato. Vogliamo una viticoltura competitiva capace in ogni momento di assicurare il buon funzionamento del mercato a vantaggio dell’intera filiera produttiva”.

di C. S.