Economia 12/09/2016

Spagna e Italia mantengono alti i prezzi dell'olio d'oliva

Le quotazioni più basse si possono spuntare oggi in Grecia e in Tunisia. Non è solo la differente competititvità nazionale a fare la differenza ma anche logiche commerciali, per la riduzione degli stock e per l'acquisizione di quote di mercato


Non è più la Spagna il mercato più conveniente dove approvvigionarsi di olio extra vergine di oliva all'ingrosso.

Il Paese iberico, nel corso dell'ultimo anno, ha dimostrato di voler tenere alte le quotazioni, sostenendo così il mondo produttivo.

Per i primi mesi della scorsa campagna olearia i prezzi si sono adeguati al trend, con Grecia e Tunisia che avevano livelli di prezzo paragonabili a quelli spagnoli. Le differenze, infatti, erano spesso dell'ordine dei 5 centesimi al chilo, anche meno.

Nelle ultime settimane, però, il mercato sta cambiando, dando luogo a una dinamica delle quotazioni molto diversa dallo storico precedente.

Generalmente la differenza di prezzo tra un olio extra vergine di oliva italiano e uno spagnolo era nell'ordine dei 50-70 centesimi al chilo, con la quotazione greca che si poneva nel mezzo. Spesso l'olio tunisino era più conveniente di quello iberico, anche di 15-20 centesimi al chilo.

Oggi lo scenario è diverso, non saolo nelle quotazioni medie, così come rilevate dal Borsino dell'Olio, ma anche in quelle minime.

Si conferma il differenziale tra olio italiano e spagnolo ma quello greco è spoesso più conveniente di quello iberico. Quotazioni al ribasso, invece, in Tunisia.

La differenza prezzo tra italiano e spagnolo resta di 60 centesimi, con l'olio italiano che ha una quotazione minima di 3,70 euro/kg e una media di 4,05 euro/kg. L'olio spagnolo ha una quotazione minima di 3,13 euro/kg e una media di 3,45 euro/kg.

Situazione molto diversa in Grecia, dove il delta di prezzo sull'olio spagnolo si è azzerato. Se la quotazione media dell'olio greco è pari alla spagnola (3,45 euro/kg), la quotazione minima (2,95 euro/kg) è significativamente inferiore.

La differenza prezzo, nelle quotazioni medie, tra Spagna e Tunisia si conferma di 20 centesimi/kg, con quotazioni rispettivamente di 3,45 euro/kg e 3,25 euro/kg. La quotazione minima per l'olio tunisimo è però di 2,79 euro/kg.

Le differenze prezzo storicizzate risentono delle differenti competitività tra paesi, ma anche della differente immagine dell'olio extra vergine di oliva di diversa origine sui mercati internazionali.

La Spagna sta però cercando di attuare una politica commerciale di sostegno delle quotazioni del proprio olio, al contrario della logica tradizionalista in Grecia e Tunisia che vuole che, in prossimità della nuova campagna olearia, le cisterne vadano vuotate per far posto alla nuova produzione. La differente piattaforma logistica permette insomma politiche commerciali sensibilmente diverse.

Naturalmente anche il livello delle scorte, solo lievemente più alto rispetto all'anno scorso, e le previsioni non entusiasmanti per la prossima campagna olearia stanno aiutando a tenere sostenute le quotazioni.

di C. S.