Economia 08/04/2016

Gli italiani preferiscono gli oli extra vergini di oliva biologici a quelli Dop e Igp

Gli italiani preferiscono gli oli extra vergini di oliva biologici a quelli Dop e Igp

A Sorrento, in occasione del Sirena d'Oro, un forte campanello d'allarme per Dop e Igp: diminuzione delle vendite in volume e in valore. L'olio di oliva biologico, al contrario, aumenta del 25% in volume e del 50% in valore


A meno di 48 ore dall’avvio di Sol&Agrifood in occasione del 50° anniversario di Vinitaly di Verona, Unaprol in occasione della 24^ edizione del Sirena d’Oro anticipa, da Sorrento, alcuni dati interessanti relativi al settore delle vendite di olio extra vergine di oliva, Dop e IGP.

L’indagine Unaprol, relativa al periodo febbraio 2015, gennaio 2016 rileva una diminuzione delle vendite in volume e in valore dei prodotti a denominazione (Dop/Igp) rispetto all’anno precedente. L’olio extra vergine biologico conferma nell’ultimo anno un incremento delle vendite, pari al 25,8% in volume e al 51,5% in valore. In particolare merita attenzione lo scarto tra il prezzo medio di queste due tipologie di prodotto, entrambe dirette a un consumatore più attento alla qualità. I prodotti a denominazione risultano più cari di 2,25 €/lt rispetto a quelli biologici.

Tale differenza, che non può essere dovuta solo all’incidenza dei costi di certificazione, posto che entrambe le tipologie ne sono soggette, potrebbe spiegarsi con la presenza nelle confezioni di olio biologico di un prodotto non italiano. Gli acquisti dei prodotti di fascia alta premiano quelli che riflettono una qualità intrinseca del prodotto, intesa nello specifico come salubrità, rispetto alla qualità intesa come provenienza o tipicità. Le vendite in volume del prodotto biologico superano quelle del prodotto a denominazione forse perché favorite da un prezzo più concorrenziale rispetto al prezzo medio del prodotto DOP.

Per quanto riguarda l’olio extra vergine 100% italiano, si registra un lieve incremento delle vendite in volume (3,8%) e più marcato in valore (26,8%), probabilmente grazie all’aumento degli acquisti soprattutto delle private label. Questa categoria di prodotto ha registrato, nell’ultimo trimestre, una positiva inversione di tendenza che potrebbe essere attribuita anche alle recenti inchieste giudiziarie che hanno coinvolto alcuni noti marchi commerciali specializzati nella vendita di olio extra vergine di provenienza comunitaria.
Per quanto riguarda il prezzo medio dell’olio extra vergine, va inoltre osservato che il valore di 5,01 €/lt si riferisce a tutto il comparto (DOP/IGP, biologico, 100% italiano), mentre per quanto riguarda l’extra vergine generico questo è inferiore, pari a 4,52 €/lt, solo 26 centesimi superiore all’olio d’oliva. In ogni caso, l’olio extra vergine di oliva generico si mantiene di gran lunga il leader del mercato dell’olio di oliva.

di C. S.