Cultura 31/05/2013

Le antiche rose celebrate da Virgilio tornano a fiorire tra i templi


Il prossimo 4 giugno, alle ore 17,00, nelle aree antistanti i Templi di Paestum, si potrà ammirare il roseto, realizzato dall’Ente Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano ed Alburni in stretta collaborazione con la Soprintendente per i Beni Archeologici di Salerno Adele Campanelli e della direttrice dell’area archeologica e del Museo di Paestum Marina Cipriani, grazie ad un’attenta ed appassionata ricerca condotta dal noto botanico Luciano Mauro che ha individuato una varietà di rosa damascena simile all’antica e famosa rosa pestana, celebrata da Virgilio e da Properzio.

foto 1Finalmente – dichiara il Presidente dell’Ente Parco Amilcare Troiano – siamo riusciti a ricreare intorno alle meraviglie archeologiche di Paestum quelle atmosfere, suggestioni e profumi che renderanno ancora più affascinante la visita all’area archeologica che, insieme al parco archeologico di Velia, alla Certosa di S. Lorenzo di Padula ed a tutto il territorio del Parco Nazionale, fin dal 1998 è stata dichiarata dall’Unesco patrimonio dell’Umanità quale paesaggio culturale di rilevanza mondiale. Un patrimonio che, adeguatamente tutelato e soprattutto valorizzato, anche attraverso eventi di grande spessore culturale, potrà essere ancor più fruibile, attraendo un maggior numero di turisti che potranno immergersi in questo meraviglioso intreccio di storia, natura, cultura ed anche enogastronomia che rappresenta l’identità e la specificità del nostro territorio che possiamo, senza dubbio, definire, per i suoi valori, un unicum in tutto il Mediterraneo”.

La Soprintendente Adele Campanelli aggiunge “l’intervento rientra nelle collaborazioni virtuose che la Soprintendenza per i Beni Archeologici di Salerno, Avellino, Benevento e Caserta sta mettendo in campo per ottenere una politica di cura dell’accoglienza che renda il sito di Paestum, già molto frequentato e noto più gradevole per il visitatore, che ha così modo di apprezzare non solo i maestosi resti monumentali ma anche ciò che le fonti letterarie tramandano sulla qualità del roseto pestano, un aspetto del paesaggio che aveva reso la città di Paestum famosa nell’antichità.“

 

di C. S.