Ambiente 07/01/2014

Forte il pericolo valanghe sulle Alpi centrali, marcato su tutto l'arco alpino

Il Corpo forestale dello Stato raccomanda di consultare sempre i bollettini meteonivologici del Servizio Meteomont su www.meteomont.org


FORTE il grado di pericolo sulle Alpi Retiche e Alpi Orobiche per probabili distacchi di valanghe spontanee e/o provocate con un debole sovraccarico (passaggio di un singolo sciatore o escursionista) sulla maggior parte dei pendii ripidi. Il grado di pericolo è MARCATO sulle Prealpi Lombarde.

In generale sulle Alpi piemontesi il pericolo valanghe è MARCATO su tutto il settore con tendenza in aumento.

In Liguria il pericolo è moderato e può salire a MARCATO sulle Alpi Liguri oltre il limite arboreo in corrispondenza degli accumuli di neve, mentre è generalmente debole con qualche criticità a quote elevate della dorsale tosco-emiliana.

Sui rilievi valdostani il pericolo rimane MARCATO con possibilità di valanghe medie o grandi.

In Trentino-Alto Adige il pericolo valanghe rimane MARCATO e, specialmente dove sono presenti nuovi accumuli di neve trasportata dal vento, sono possibili distacchi provocati già con debole sovraccarico. In alcune situazioni, possibili anche valanghe spontanee di media grandezza.

Sulle Dolomiti il pericolo è generalmente MARCATO in particolare sui pendii ripidi. Oltre ai probabili distacchi in corrispondenza dei nuovi accumuli eolici, deboli sovraccarichi potrebbero provocare la caduta di valanghe a lastroni.

Il grado di pericolo è MARCATO sulle Alpi Giulie e Carniche e MODERATO sulle Prealpi Carniche e Giulie, dove però la tendenza è in AUMENTO.

Il grado di pericolo è debole, invece, nel resto delle aree montane della Penisola a tutte le quote e a tutte le esposizioni.

In considerazione delle precarie condizioni attuali del manto nevoso, sono da evitare, nell’ambito dei comprensori sciistici, i fuori pista. Per quanto riguarda le attività escursionistiche, al di fuori dei suddetti comprensori, sono da valutare attentamente. È comunque necessaria una attenta e capace scelta dell’itinerario, evitando i pendii più a rischio, le cui condizioni vanno valutate di volta in volta. I punti di maggiore pericolo sono rappresentati dai pendii ripidi (inclinazione maggiore di 27°) e dalle zone di accumulo di neve ventata, quali conche, canali e zone di cresta.

Si ricorda, quindi, che per prevenire gli incidenti in montagna è opportuno tenersi costantemente aggiornati sulla situazione del manto nevoso. Il Corpo forestale dello Stato invita, pertanto, ad informarsi sempre sulle condizioni meteo e sull'eventuale pericolo valanghe prima di recarsi in montagna, consultando il sito www.meteomont.org. E’ inoltre fondamentale equipaggiarsi con ARTVA, pala e sonda. In questo momento sono richieste una buona capacità di valutazione del pericolo su ogni singolo pendio, nonché una profonda conoscenza del territorio.

UFFICIO STAMPA

di C. S.