Mondo Enoico 29/11/2019

Aumentare l'export vitivinicolo italiano combattendo i falsi in giro per il mondo

Aumentare l'export vitivinicolo italiano combattendo i falsi in giro per il mondo

L'export del vino italiano, seconda superpotenza enologica mondiale, si prepara a festeggiare a fine anno il traguardo di dieci record storici consecutivi, con un controvalore di 6,36 miliardi di euro e una crescita del 2,9% sul 2018


Al wine2wine a Verona (l'evento di formazione e networking di Vinitaly che si svolge dal 25 al 26 novembre a Veronafiere), il ministro delle Politiche agricole Teresa Bellanova ricorda che “il Ministero ha completato l'istruttoria per l'assegnazione dei fondi per la misura Ocm vino promozione. Si tratta del sostegno per oltre 68 milioni di euro di 13 progetti delle imprese, a cui destiniamo quasi 28 milioni di euro di fondi per l'annualità 2019/2020. Anche le Regioni stanno avanzando su questo lavoro”.

“Il falso cibo e i falsi vini - ricorda Bellanova - rubano ai nostri produttori 100 miliardi di euro l'anno, contro i 42 miliardi di export del made in Italy autentico. Pensate a quanto Prosecco o Chianti o Amarone falsi vengono venduti al posto dei nostri. Un furto di identità inaccettabile. La tutela anche legale dei nostri marchi deve essere più forte. Sono molto orgogliosa del lavoro che il nostro Ispettorato fa a protezione delle denominazioni nel mondo e sul web. Abbiamo impedito in questi anni la vendita di milioni di bottiglie di falso vino italiano su piattaforme internet in mercati importanti come gli Stati uniti o la Cina. Anche perché quando un consumatore straniero beve un falso, ci rimette anche la credibilità della nostra produzione autentica se quel vino, come spesso succede, è anche cattivo. Per me dobbiamo garantire la stessa tutela ai marchi geografici che viene assicurata ai marchi privati”.
Sono state anche rese note le stime dell'Osservatorio Vinitaly-Nomisma Wine Monitor su base doganale nel corso di wine2wine.

L'export del vino italiano si prepara a festeggiare a fine anno il traguardo di dieci record storici consecutivi, con un controvalore di 6,36 miliardi di euro e una crescita del 2,9% sul 2018.

Il vino italiano è al secondo posto tra le superpotenze enologiche mondiali (la Spagna, terza, perderà quasi il 7%) ma che lo allontana da una Francia sempre più leader grazie a un balzo commerciale fissato a +7,8% consentendole così di superare per la prima volta la soglia dei 10 miliardi di euro di export.

In particolare la domanda di vino italiano vedrà il Giappone campione di crescita, con un aumento a valore di oltre il 17% a quasi 200 milioni di euro, seguito dalla Russia – in forte ripresa (+11,1%) anche dopo la buona performance dello scorso anno - e dal Canada con +6,2%.

Bene gli Usa (+5%), primo mercato al mondo con una chiusura prossima a 1,8 miliardi di euro, anche se l'incremento sarà inferiore alla media import generale (+7,5%) e soprattutto al +11,4% della Francia (vicinissima ai 2 miliardi di euro), condizionata però in positivo dalla corsa al prodotto in fase di pre-dazi aggiuntivi, che si faranno sentire specie sulla fascia media dei rossi e sui rosè soprattutto a partire dai primi mesi del 2020.

In negativo è la Gran Bretagna (-2,8%), per effetto di una decisa diminuzione della domanda di sparkling italiani, la Svezia (-0,8%) e la Cina (-3,8%), dove però è previsto un recupero nella seconda parte dell'anno.

di C. S.