Mondo Enoico 04/12/2015

I vini bianchi autoctoni conquistano il favore delle guide

E' il Verdicchio il vino bianco preferito dalle guide enologiche nostrane. Gambero Rosso, L'Espresso e Slow Wine restano le tre guide più credibili per i consumatori


Verdicchio, poi Fiano, Friulano, Soave e Trebbiano d'Abruzzo. È la classifica dei vini bianchi fermi più premiati dalle principali guide italiane, realizzata da Gabriele Micozzi, docente di marketing dell’Università Politecnica delle Marche, per conto dell’Istituto Marchigiano di Tutela Vini – IMT e presentata a Jesi assieme alla campionessa di fioretto e ambasciatrice del Verdicchio, Elisa Di Francisca.

L’indagine, basata su un indice sintetico che ha coniugato i risultati dei vini che si sono aggiudicati almeno un premio nelle 8 principali guide (Vini d’Italia del Gambero Rosso, Bibenda, I Vini d’Italia de L’Espresso, I vini di Veronelli, Slow Wine, Vinibuoni d’Italia, Guida essenziale ai vini d’Italia e Vitae), ha visto primeggiare per il terzo anno consecutivo l’autoctono marchigiano di Jesi e Matelica.

Nel dettaglio, nella speciale classifica riservata agli autoctoni, sono 61 i premi ricevuti dal Verdicchio, seguito dal Fiano – in grande crescita con 43 riconoscimenti, 8 in più rispetto al 2014 – che supera in rimonta il Friulano (37). Al quarto posto il veronese Soave (32, +4 sull’anno scorso) e poi il Trebbiano d’Abruzzo (16 premi, -3). Cambia poco se agli autoctoni si aggiungono tutte le tipologie di vini bianchi: immutato il podio, mentre il Soave è raggiunto dal Sauvignon al quarto posto a pari merito e il Trebbiano d’Abruzzo esce dalla top 10 per fermarsi soltanto al dodicesimo posto (l’anno scorso era decimo).

“Il crescente numero di riconoscimenti per il Verdicchio - ha detto Alberto Mazzoni, direttore di IMT (il consorzio che con 780 aziende e 16 denominazioni rappresenta l'82% dell'export delle Marche) - conferma la qualità ormai diffusa sul territorio, con quasi un terzo delle aziende premiate che producono oltre 5mila bottiglie. Obiettivo ora è incrementare le vendite in Italia, che esprime il 52% del fatturato dell'imbottigliato, e nel mercato nordeuropeo. Ma soprattutto - ha concluso Mazzoni - a fronte di una qualità universalmente riconosciuta, è indispensabile puntare alla crescita del prezzo medio a bottiglia”.

Con 0,88 punti la guida del Gambero Rosso è la pubblicazione più apprezzata e credibile per i consumatori italiani. E’ questo il risultato della seconda parte dell’indagine condotta da Micozzi, che ha misurato l’indice di credibilità delle principali 8 guide, attraverso interviste dirette a un campione rappresentativo della popolazione italiana. Secondo posto per la guida de L’Espresso che riagguanta la seconda posizione con 0,73, dopo averla lasciata ai 5 grappoli di Bibenda l’anno scorso. Quest’ultima, con un indice che si ferma solo a 0,70, vede scavalcarsi anche dalla più giovane guida Slow Wine (indice di 0,72). In calo il gradimento per la storica guida Veronelli, ferma in quinta posizione con 0,55 a pari merito con Vitae, al suo secondo anno di vita. Chiudono la classifica, ViniBuoni d’Italia (0,49) e Doctor Wine (0,42) che non riesce ad incrementare la sua fama come la coetanea Vitae.

di C. S.