Anche in primavera le giacenze di vino italiano altissime
1,5 miloni di ettolitri in più rispetto allo scorso anno. Durante il lockdown i vini generici, i varietali e anche i vini Igp hanno avuto performance migliori rispetto ai vini con posizionamento di mercato medio-alto
La rilevazione Icqrf di marzo registra una giacenza totale di vini e mosti pari a 61,7 milioni di ettolitri: 1,5 mln di hl in più rispetto allo scorso anno (31 marzo 2020) pari al 2,5% in più di prodotto.
Più precisamente, le giacenze di vini Dop sono superiori dell’1,8% rispetto allo scorso anno; i vini Igp del 6,4%; i vini varietali del 4,3%; i vini generici del 4,4%; le giacenze totali di vini del 3,6%; i mosti segnano un meno 5,5%; il vino nuovo ancora in fermentazione meno 34%.
Rispetto a un mese fa, i dati contenuti nei registri telematici segnano una riduzione delle scorte pari a 4,2 mln di hl di vini e mosti in linea con il trend delle uscite mensili, anche se va ricordato che questi dati registrano gli spostamenti e non le vendite di vino.
Sulle voci vini Dop e vini Igp la rilevazione di marzo segna una leggera riduzione del surplus rispetto alla rilevazione di febbraio, mentre sui vini generici e su quelli varietali il dato è leggermente superiore. Questa dinamica tuttavia non sorprende e potrebbe anche ampliarsi nelle prossime rilevazioni: lo scorso anno, infatti, durante il lockdown i vini generici, i varietali e, in quota parte, anche i vini IGP hanno avuto performance migliori rispetto ai vini con posizionamento di mercato medio-alto per effetto della chiusura del canale dell’Horeca e delle buone performance registrate invece dal canale della GDO.