Bio e Natura 28/01/2016

Un futuro oltre il rame per il biologico

Un nuovo progetto del Crea per trovare nuove strategie volte alla limitazione o all'eliminazione totale del rame, in vista delle nuove regole europee che dovrebbero entrare in vigore 31 dicembre 2018


Il rame rappresenta uno dei principi attivi più utilizzati nell'agricoltura biologica ma presto scatteranno nuove limitazione europee.

Inoltre i consumatori sono più attenti alla salubrità degli alimenti e alla sostenibilità ambientale. Il rame può inquinare sia le falde acquifere sia i terreni. Inoltre è un metallo tossico per il nostro organismo.

Pensare a un superamento della lotta fitoiatrica basata su rame è quindi una necessità.

E' la sfida agricola del terzo millennio raccolta dal Crea. Il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria sta studiando delle alternative al metallo pesante ampiamente usato in agricoltura biologica per combattere malattie e parassiti delle piante, a partire dalla peronospora della vite, responsabile di gravissimi danni alle produzioni.

Il progetto, finanziato dal Piano di agricoltura biologica del Ministero delle Politiche agricole, si chiama "Altr.Rame in bio" e nasce per trovare nuove strategie volte alla limitazione o all'eliminazione totale del rame, in vista delle nuove regole europee che dovrebbero entrare in vigore 31 dicembre 2018, con la revisione del Regolamento europeo del 2008.

"L'utilizzo di questo metallo pesante è uno dei cardini su cui si basa l'agricoltura biologica ma nello stesso tempo è in antitesi con i suoi stessi principi - spiega Anna La Torre del Crea-Pav, coordinatrice del progetto - per questo stiamo cercando di individuare le strategie operative da adottare o composti di derivazione naturale alternativi al rame, per cercare di affrancarci totalmente o parzialmente".

di C. S.