Editoriali 14/09/2018

Cari olivicoltori, vi estinguerete prima di me

Cosa succede se una mosca delle olive ascoltasse i dialoghi tra olivicoltori? A quali conclusioni giungerebbe? Ecco a voi il mondo dell'olio visto da una prospettiva insolita


Ero a spasso tranquillamente nel mio oliveto preferito quando da lontano vedo alcuni olivicoltori confabulare accigliati.
Io gli olivicoltori li riconosco a naso. Capirai, sono i miei peggiori nemici.

Come chi sono: sono la mosca delle olive, Bactrocera Oleae.

Dicono che infesto le loro olive, quando ci faccio invece crescere la mia prole. Che gente!
Comunque mi avvicino con fare furtivo, pronta a cogliere indizi sulle strategie che vogliono adottare per farmi la festa.
Invece assisto a un dialogo surreale.

“Dopo l’ultimo capriccio atmosferico che ha segnato il mio lavoro di agricoltore nonché di olivicoltore ho preso una drastica decisione: Basta! Dopo quarant’anni di lavoro nell’azienda di famiglia mi fermo.Non riuscirò a cambiare mestiere ma chiudo tutto, mi tengo l’orto e due oliveti e non ne voglio più sapere, non pagherò più tasse o gabelle per promuovermi. L’agricoltura italiana è morta!” ha affermato il primo olivicoltore.

Evviva, potrò scorrazzare liberamente nell'oliveto, ma le mie speranze vengono rapidamente stroncate.

“Sì, come tutti gli anni ripeti la stessa cosa e non molli mai” ha replicato il suo collega.

Interviene il terzo olivicoltore: “Le mie olive, cresciute come figli, quest’anno le venderò in nero, come tanti, al miglior acquirente, giochiamo al massacro e visto che la morte dell’olivicoltura è vicina, non spenderò più soldi con i parassiti che si nutrono del mio lavoro.
Tenetevi i vostri concorsi, le vostre guide e le vostre finte manifestazioni. I premi non valgono la carta su cui sono stampati e poi premiano tutti! Basta! Gente che si vende al miglior offerente! Perché l’olivicoltura io la amavo! Poi hanno rovinato tutto.”

Parassiti? No, non parlano di me, ma di altri umani.

Che noiosi questi olivicoltori, sempre le solite lamentele, sempre le solite polemiche, poi tutti gli anni inviano i loro oli a guide e concorsi. Tutti gli anni incensano e osannano i soliti soloni.
Beh, come tutti gli anni utilizzano gli stessi sistemi per cercare di uccidermi, ma io evolvo. Loro no!

“E non parliamo dei ristoratori – aggiunge un quarto - Dopo tutto il mio lavoro, mi volete pagare a 90 giorni, volete il mio olio in conto vendita o al 50% del suo costo. Inizierò a mangiare da loro pagandoli a 90 giorni.”

“Zitto tu, che sei a favore dell'Italico” gli replica quello di prima.

Divertentissimo, a momenti venivano alle mani.
Si concentrano sulle sciocchezze... forse si dimenticheranno persino di me.

“I peggiori dal mio punto di vista – interviene un altro che era stato particolarmente silenzioso - sono quei signori che hanno asperso di gocce il nostro settore: hanno frainteso, avevamo bisogno di acqua nei campi e non della loro insolenza nel banalizzare il lavoro di anni mettendo alla pari icone del mondo dell’olio e i difetti. Complimenti! Io spero nel diluvio universale che cancelli e vanifichi il loro operato.
Se vogliono il mio olio devono venire a raccogliere le olive insieme a me, li pago, li segno come bracciante agricolo con la paga di circa € 85,00 giornaliere compresi contributi. Li faccio discutere con il frantoiano e soffrire assieme a me per le basse rese, per le consegne in ritardo o per la paura che notte tempo mi svuotino l’oliveto.”

Oh mio Dio! Si ricomincia da capo!
Sono volata via, avevo di meglio da fare.
Almeno io occupo il mio tempo in maniera produttiva.
Pungo l'oliva, la analizzo, ma poi se decido di deporre, depongo, senza tante storie.
L'oliveto è un mondo pericoloso, che vi credete.
Ho un sacco di nemici ma se mi comportassi come quegli olivicoltori mi estinguerei...
Forse, a bene pensarci, i loro barbosi discorsi sono una nuova forma di lotta: se dovessi solo stare ad ascoltare le loro lamentele non andrei a deporre più un uovo.
No, no, gli olivicoltori non sono poi così furbi. Per mia fortuna.

di Bactrocera Oleae

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Commenti 1

Francesco di Sessa
Francesco di Sessa
18 settembre 2018 ore 13:06

Il teatrino inscenato non fà una piega.. Approvo in pieno..
Aggiungerei solo un sesto personaggio.... E cioè tutta l'orda di barbari produttori truffaldini - italiani e non - senza scrupoli che potranno solo gioire dell'assenza di validi e reali combattenti (e controllori) sostenitori dell'agricoltura sana e leale... (Francesco, VB)