Editoriali 22/09/2017

Degustatori tecnici di vino, avvicinatevi al consumatore

La ricerca motivazionale rileva, nel mondo del vino, un’importante attenzione del consumatore ai messaggi pubblicitari, alle mode, alla comunicazione social, alla diffusione di trend e stili. È in questo processo discrezionale che si inserisce l’apporto dei tecnici, degli enologi, dei Sommelier, degli assaggiatori Onav. Le riflessioni di Vito Intini, Presidente Onav


È mia profonda convinzione che la filiera enoica veda due principali protagonisti: i produttori ed i consumatori finali. Sono loro che regolano, con il loro interagire, la domanda, l’offerta - non solo quantitativa - ed incidono sulle caratteristiche qualitative, di servizio e di prezzo del prodotto. Il mercato ci riporta alcuni esempi in cui questo processo è chiaramente identificato: un grande apprezzamento del consumatore in senso lato e reattività produttiva che si adegua fino a caratterizzare gli aspetti organolettici, la distribuzione ed il prezzo del prodotto finale. La ricerca motivazionale rileva, nel mondo del vino, un’importante attenzione del consumatore ai messaggi pubblicitari, alle mode, alla comunicazione social, alla diffusione di trend e stili. Spesso queste considerazioni derivano da percezioni dirette valorizzate dalle realtà territoriali.

È in questo processo discrezionale che si inserisce l’apporto dei tecnici, degli enologi, dei Sommelier degli assaggiatori Onav.

Il primo intervento è quello di valutazione dei vini in fase di compilazione e lancio delle guide, dove la degustazione tecnica stimola la formazione, influenza il processo di formazione del prezzo e crea grandi attese nel pubblico.

Le Associazioni tecniche interagiscono poi in modo importante nell’attività di formazione di appassionati ed assaggiatori, dei sommelier e dei tecnici.

Onav, Aspi, Ais e Fisar contribuiscono alla diffusione delle tecniche di degustazione, di valutazione e di giudizio con interventi diretti durante i corsi e sulla stampa specializzata.

Certo, la nostra attività tecnica, pur vasta, non può raggiungere quella capillarità che sarebbe auspicabile per la prima voce della bilancia dell’agro alimentare italiano, che resta, invece, spesso elitaria, creando grandi gap tra i giudizi del mercato e le valutazione emesse dai tecnici

Un esempio in tal senso è un vino giudicato tecnicamente “tipico” che però non incontra il favore del consumatore, influenzato dalle mode e dalle scelte di mercato.

Onav, con il suo Comitato scientifico, sta da tempo valutando quanto sia cambiata l’aspettativa del consumatore in campo enoico e se - e quanto - vadano aggiornati i criteri valutativi attualmente in uso, per portare i degustatori tecnici un po’ più vicini all’evoluzione dei gusti del consumatore, sempre e comunque nel rispetto di una corretta tipicità e dei canoni qualitativi che ogni vino deve saper rappresentare.

di Vito Intini

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