Associazioni di idee 26/03/2018

Plebiscito per Fabrizio Filippi, presidente per la quarta volta di Coldiretti Pisa


Fabrizio Filippi quater. L’imprenditore agricolo di Santa Luce confermato alla guida di Coldiretti. Al quarto ed ultimo mandato consecutivo, per Filippi è stato un plebiscito. Già presidente del Consorzio per la Tutela dell’Olio Toscano Igp, il più importante consorzio di produttori italiano, vice presidente regionale, Filippi è titolare di un’azienda agricolo-faunistica. Eletto anche il consiglio direttivo della principale organizzazione agricola formato da Carlo Boni Brivio e Diego Stiaccini che ricopriranno l’incarico di vice presidente, Tiziano Busti, Giacomo Chiarappa, Settimo Deidda, Iacopo Galliani, Sonia Giuntini, Alessandro Gronchi, Paola Vincenzi, Irene Zeiro.

Filippi è figura di “garanzia di continuità” che porta in dote esperienza e grandi competenze avendo vissuto in prima persona il percorso di crescita di Coldiretti e delle aziende agricole tornare al centro della tavola e del sistema agricolo nazionale: “attraverso il progetto di Campagna Amica, che è oggi la più importante rete di vendita diretta d’Europa – spiega Filippi – abbiamo ridato dignità alle piccole aziende agricole, le abbiamo messe in condizioni di tornare a vendere direttamente all’interno di una rete organizzata, con regole, trasparenza e veridicità; abbiamo stimolato la creazione di imprese, l’occupazione e come diretta conseguenza cambiato l’immagine della professione di agricoltore. Oggi non parliamo più di contadini ma di imprenditori agricoli: Coldiretti è stata determinante per la rivoluzione, anche culturale, del settore e per l’avvicinamento di molti giovani. Il ricambio generazione è molto forte, più forte rispetto a tutti gli altri settori. I nostri mercati sono un punto di riferimento per migliaia di consumatori ogni giorno e questo grazie alle aziende che hanno sposato una filosofia di prossimità: i nostri prodotti sono al 100% locali, sono freschi e hanno una tracciabilità”.

Filippi ha ben chiaro quelle che sono le priorità: “c’è ancora molto da fare. Ma sono due i punti che sono diventati emergenza: ungulati e burocrazia. Dobbiamo riportare in equilibrio la presenza della fauna selvatica che oggi è l’artefice della perdita di competitività delle aziende e di milioni di euro di danni ogni anno il cui risarcimento è infinitesimale rispetto a quello che subiscono. Cinghiali, caprioli, nutrie e lupi scoraggiano l’attività agricola ed indeboliscono la presenza delle aziende soprattutto nelle zone più svantaggiate dove fare agricoltura è ancora più complicato. Ecco – spiega – dobbiamo avere il coraggio di invertire la tendenza e rendere la compatibilità sostenibile per entrambi. Oggi non è così: oggi i cinghiali sono una calamità”. L’altro grande tema lamentato a più riprese è quello del rapporto con gli enti locali: “vivono a velocità diverse ma gli obiettivi sono, o dovrebbero essere, gli stessi: creare lavoro, investimenti, migliorare la manutenzione del territorio, favorire il turismo e così via. Il rapporto è sbilanciato. C’è poca sensibilità, poca elasticità e poca praticità elementi che invece sono essenziali per chi fa impresa. Ogni anno le imprese spendono 100 giorni l’anno per adempiere ai diversi obblighi: quasi un terzo. Non stiamo parlando di imprese strutturate con uffici e professioni interni ma di imprese famigliari con uno-due addetti. Il peso della burocrazia uccide l’agricoltura e questa è un’altra leva che va a discapito della competitività”. Tra i punti fermi del mandato le battaglie per la trasparenza e la tracciabilità: “grazie a Coldiretti oggi molti prodotti agroalimentari hanno una tracciabilità in etichetta che garantisce la nostra filiera e le nostre imprese agricole. Penso alla pasta sulle cui condizioni è ora obbligatorio indicare la provenienza del grano, un settore strategico per la nostra provincia. Ed ancora il latte con i derivati, formaggi, riso, carni di maiale. Noi vogliamo la trasparenza per tutti i prodotti che finiscono sulle nostre tavole a tutela e difesa del nostro Made in Italy. Solo Coldiretti è riuscita a dare risposte all’agricoltura”.

di C. S.