La voce dei lettori 19/05/2007

PERCHE' LE OLIVE DA MENSA IN ITALIA STENTANO A DECOLLARE?

Ci scrive Mario De Angelis


Carissimo dott. Caricato,
prima di tutto debbo richiamare l'attenzione del Lettore alla mia precedente nota del 31 marzo passato (link esterno) dato che nel tuo articolo del 12 c.m. cerchi di rispondere alla domanda: " Perché la produzione di olive da mensa in Italia stenta a decollare?"
Ebbene in quanto a me non approvo qundo dici: "Laddove ho visitato delle aziende, mi è stato riferito che si ricorre a professionalià spagnole per avere alcune linee guida per muoversi in tale comparto, segno, evidentemente, che non esiste adeguata preparazione, che non è stata fatta finora una sana e robusta formazione". E dico subito i perché:
- ogni operatore opera secondo la tradizione e senza una tecnica scientifica: ad esempio, ho sempre detto di non sostituire la salamoia durante la fermentazione
delle olive lavorate con il sistema "sivigliano" eppure molti operatori eseguono la cattivissima pratica di sostituire la salamoia all'inizio della lavorazione con salamoia
nuova, senza controllare, invece la concentrazione della stessa. Poi alcuni si lamentano perché le olive presentano il "collare";
- nell'ottobre 2005, ho dovuto constatare, il posizionamento in oliveti di Ascolana tenera (in provincia di Ascoli Piceno), di bottiglie in plastica con dentro acqua ed una
alice salata. Era il metodo di lotta adottato contro la mosca delle olive: con questo non ti sembra essere nel periodo del dopoguerra? Essenziale è chiedere
consigli ai Tecnici spagnoli!!!
- se non è stata fatta finora una sana e robusta formazione sicuramente non è stata colpa dei Tecnici italiani. Nella mia nota citata sopra ho detto, e lo ripeto ancora una
volta: l'Istituto Sperimentale per la Elaiotecnica di Pescara è stato sempre un punto di riferimento per Operatori delle olive da mensa fino ai primi degli anni '90; poi c'è
stato un loro continuo e progressivo allontanamento; oggi proprio il loro distacco. Ebbene voglio ribadire che in Italia non si è voluto e non si vuole lo sviluppo del settore
olive da mensa.

Ricordo molto bene le volte in cui ho prestato assistenza tecnica alle Cooperative di trasformazione olive da mensa della Sardegna, della Puglia e dell'Abruzzo: ho sempre dato i miei consigli ai Tecnici responsabili della lavorazione. Sono stato anche in Montenegro (1985, 1986 e 1987) per avviare la lavorazione delle olive da mensa. Con questo dico soltanto che non è necessario andare in Spagna per avere consigli, ma se ciò avviene vuol dire che l'Istituto Elaiotecnica di Pescara è già morto e qualcuno adesso penso lo voglia seppellire definitivamente. Stante ciò e per saperne di più sul futuro della Istituzione, sarebbe bene chiedere notizie a chi oggi ha in mano lo scettro del comando ed opera nella stanza dei bottoni. Ti posso comunicare che da gennaio u.s., l'azienda dell'Istituto è nello stato di assoluto abbandono (circa 24 Ha oliveto, con oltre 9.000 piante ed Ha 7 circa di vigneto DOC). Questo mi fa sentire male poiché in oltre 10 anni della mia direzione tecnica della stessa (ho avuto anche tale incarico, N.d.r.) ho speso le mie migliori energie per avere a fine campagna la materia prima necessaria per lo svolgimento delle prove sperimentali in oleificio e, per quanto mi riguardava, nella sezione Olive da Mensa. Con l'abbandono dell'azienda significa che non si fanno più prove sperimentali???
Non ti sembra una cattiva amministrazione del patrimonio dello Stato ed un cattivo esempio per il popolo che osserva e commenta. Negli anni '80 l'azienda era visitata
spesso da Tecnici ed Operatori olivicoli per avere un esempio di buona coltivazione dell'oliveto e tenuta dell'azienda, nel suo complesso.

Quando dici:"Insomma, si tratta di andare a scuola di olive da mensa. Si tratta di agire e di creare le occaioni per formare le competenze, prima ancora che di scendere sul mercato, ecc...." Ebbene carissimo dottore, io sono pronto. Occorre programmare, nelle zone più idonee, ciò che si vuole e deve fare. A proposito, ho quì davanti il programma del Corso di Formazione su "Coltivazione e produzione Olive da mensa" che si svolgerà in questa settimana proprio nella tua Terra: Martano (LE).
Non trascrivo i Docenti invitati, io sarò presente giovedì 17 c.m.- Pertanto quando si programma qualcosa sulle olive da tavola (coltivazione delle piante, difesa sanitaria, tecnica di lavorazione olive, produzione e commercio del prodotto, ecc.) non è necessario ricorrere a professionalità spagnole. Non credi che nelle Università, nei diversi Enti operanti in Italia, sono presenti Docenti e Professionisti di grandissime capacità e preparazione tecnica? Oppure anche in questo caso è valido il detto secondo cui la roba degli altri è sempre migliore!!
Saluti cordiali

Mario De Angelis


Grazie per la preziosa testimonianza, che, con tutta sincerità, speravo proprio di ricevere. Sul tema olive da mensa c'è infatti un silenzio incomprensibile. La colpa non è dei tecnici italiani, assolutamente no. La colpa sta nel non aver dato spazi operativi, finanziamenti adeguati e occasioni di divulgare le tecniche di produzione agli olivicoltori. Diversamente da quanto è avvenuto con la produzione olearia, con le olive da mensa non c'è stato lo stesso processo di qualificazione del comparto. A parte ovviamente l'eccezione costituita da alcune aziende modello.
L'Istituto Sperimentale per la Elaiotecnica di Pescara ha svolto sicuramente un ruolo importante, con i suoi tecnici, ma non è stato sufficiente, senza un supporto corale che ne sostenga gli sforzi.
Mi auguro intanto che l'Istituto riprenda vigore, dopo l'attuale fase di arretramento e silenzio.L'erba del vicino non sempre è più verde, ma occorre avere tuttavia grande cura del proprio giardino. E' un vero peccato che l'Istituto non esprima più segni di vitalità. Speriamo che cambi qualcosa.

Luigi Caricato

di T N