Turismo 18/07/2009

In Abruzzo la "Galleria del gusto", piccola ma significativa struttura di promozione del territorio

E' nel cuore di un'area paesaggistico-ambientale che si distende tra la Maiella e il mare. Una realtà che, ancor prima di nascere, ha già dato, con una serie di iniziative, speranze nuove al mondo dei produttori





E' il risultato di una scommessa giocata intorno a dieci tavoli di discussione, organizzati dal Gal “Maiella Verde” e partecipati da produttori e rappresentanti d'organizzazioni professionali e cooperative.

Non potevamo certo mancare alla inaugurazione, che c’è stata la settimana scorsa, a Casoli, de “La Galleria del Gusto”, un pensatoio, prima ancora che una vetrina delle eccellenze agroalimentari e delle bellezze di un territorio, che si presenta con un accavallarsi di colline e di montagne, di laghi e di corsi d’acqua che lasciano scorrere le civiltà di un passato, la storia e la cultura, raccolte tra le braccia grandi della Maiella, che merita di essere visto e gustato.

Non potevamo mancare perché l’abbiamo pensata e ragionata qualche anno fa, alla fine del 2004, quando siamo stati chiamati dal Presidente del Gal “Maiella verde” Tiziano Teti, per coordinare quei tavoli di discussione, prima citati, sulle filiere agroalimentari e forestali, che avevano come partecipanti i rappresentanti delle organizzazioni professionali, insieme a produttori e, come finalità, la ricerca di soluzioni per una diversa organizzazione delle produzioni agricole, soprattutto nel rapporto con il mercato.

È bastato il primo incontro per capire che il filo del ragionamento, intorno a ognuno dei tavoli, era quello classico del periodo delle vacche grasse, fatto di dati e di risultati e non quello del momento che viveva il settore primario, caratterizzato da una crisi profonda che non sopportava i vecchi discorsi delle elargizioni a pioggia delle risorse; delle pratiche di sottogoverno, ma di vie di uscita nuove, lungimiranti, se si voleva proiettare nel futuro un territorio di un’area interna, fortemente segnato dall’agricoltura e da ambienti particolari.

A determinare una svolta nel ragionamento le nuove politiche della Ue, che nessuno conosceva, quelle dello Sviluppo rurale, che non avevano più solo come unico punto di riferimento la crescita dell’azienda, ma lo sviluppo del territorio e di tutte le sue risorse, per dare all’azienda prospettive di stabilità.
Punto di riferimento, quindi, il mercato, quel mercato che il mondo contadino ha sempre sottovalutato, tanto più quando ha privilegiato le elargizioni a pioggia e non si è accorto che produceva più per distruggere che per vendere e costruire canali commerciali.

L’importante era avere grandi trattori e grandi mezzi, bruciare boschi e fare grano, spiantare vigneti e ripiantare, dar vita a cantine, frantoi, conservifici cooperativi, solo per dare alla grande industria un prodotto bell’e pronto e non l’uva o le olive da lavorare.

Grandi serbatoi per la grande industria o al servizio della Fiat e di altri, come nel caso dei Consorzi Agrari, non a caso destinati, come tante altre realtà in mano a gente poco esperta e, in alcuni casi, anche poco onesta, al fallimento. Una regia ben studiata quella di asservire l’agricoltura e renderla sempre più priva di significato.

Diversamente dai tavoli di discussione che sono partiti proprio dalla crisi per riuscire a capire quali prospettive offriva il domani, in pratica le soluzioni per aprire percorsi nuovi e chiudere con il presente, ancor più che con il passato.

L’idea de “La Galleria del Gusto” è servita a spiegare i valori profondi del territorio, come la storia e la cultura, l’ambiente e il paesaggio, le tradizioni; il mercato, quale destinatario dei beni prodotti, ma anche luogo dove si decide il reddito e, con esso, le condizioni di vita del produttore; la filiera agroalimentare e la necessità di fissare, sulla base di un dialogo permanente, rapporti di pari dignità e pari opportunità, per liberare la parte agricola del ruolo di vittima che l’ha attanagliata fino ad ora.

È così che ha preso forza l’idea della organizzazione e trasformazione dei prodotti attivando filiere corte, possibili solo mediante la creazione di un punto di riferimento, di un luogo di incontro, di una vetrina permanente dei prodotti e del territorio, da tutti riconosciuta “Galleria del Gusto”.

Oggi, con la inaugurazione avvenuta alla fine della scorsa settimana, una realtà aperta nel cuore di questa area posta nelle braccia della Maiella, a Casoli, per dare continuità e forza a tutte le iniziative che l’hanno preceduta e avvalorata nelle sue finalità.

Essa, lo confermiamo anche con questa nota, è il frutto di una provocazione, che ha coinvolto amministratori locali, dirigenti del mondo contadino, produttori e, come tale, essa stessa una provocazione del nuovo che aiuta a stimolare, in una realtà che ha tutto per incantare l’appassionato del “gusto e delle bellezze”, come recita una iniziativa di Casa Italia Atletica, cioè il buongustaio, l’appassionato dei profumi e dei sapori che hanno nell’origine la loro spiccata identità, ma anche il turista, il visitatore di luoghi veri, ricchi di storia e di cultura oltre che di valori naturali che sono i caratteri di questa terra della provincia di Chieti, all’ombra della mitica Maiella e lungo il mare dell’Abruzzo.