Turismo 03/09/2012

Alla scoperta delle storiche uccellande


Sono rimaste in funzione fino a circa 20 anni fa per poi essere dismesse, per inutilizzo. Ma molte di loro hanno continuato a essere oggetto di costante e paziente manutenzione, trasformandosi in veri e propri monumenti naturali. Grazie alla passione dei loro proprietari che, anche con alcuni contributi pubblici, hanno voluto mantenere memoria e tradizione, a beneficio della storia, della cultura, per le nuove e future generazioni. E per non dimenticare chi, questi luoghi, li ha costruiti e vissuti.

Si tratta delle uccellande, strutture vegetali creare per richiamare, appunto, gli uccelli, in un circuito economico che vedeva i volatili al centro di un particolare commercio: dal richiamo, alla vendita, alla caccia, fino all’alimentazione. Storie di tempi andati e che oggi, grazie alla volontà di un gruppo di proprietari e al supporto dell’amministrazione comunale di Colloredo di Monte Albano, diventano motivo e spunto per creare un richiamo diverso, di tipo turistico.

Nasce così la prima edizione dell’Uccellanda, una manifestazione che si terrà domenica 16 settembre nei verdi borghi del Friuli Collinare compresi tra Colloredo di Monte Albano, Fagagna e Moruzzo.

“Il percorso - spiega l’assessore alla cultura e vicesindaco di Colloredo, Luca Ovan - tocca diverse uccellande private. L’iscrizione per la singolare scampagnata, che si farà in bicicletta, è fissata per le 8.30 alla trattoria ‘Da Vico’ di Caporiacco. Il costo è di 10 euro, simbolico, meno per i bambini, e serve a coprire le spese vive della manifestazione, che non è a scopo di lucro. L’eventuale ricavato sarà utilizzato per creare un sodalizio capace di portare avanti l’iniziativa e per far conoscere, quindi, i nostri territori”.

Dalle 9 si parte alla volta dell’uccellanda “Carlin”, di Carlo Persello, ‘storico’ in materia di bressane e roccoli (la prima quadrata, il secondo circolare), con una lunga tradizione familiare alle spalle in questo settore. Sarà Carlo a fare da cicerone spiegando la storia dell’antica cattura degli uccelli e della loro identificazione tramite gli anelli. La bressana “Carlin”, un vero monumento naturale, ha un secolo di vita e qui, al fresco, i partecipanti potranno fare un’energetica prima colazione con salame e formaggio. Poi si riparte alla volta dell’uccellanda “Carlo Banditti”, a Moruzzo, e quindi da “Fausto Mulinar” a Fagagna poi per chiudere con una pastasciutta per tutti, attorno a mezzogiorno, alla trattoria “Da Vico”. Tutto compreso nel costo nell’iscrizione.

“Vorremmo che questo appuntamento, a settembre alla prima edizione, si trasformasse in evento tradizionale - dice il vicesindaco Ovan -. Il territorio della collinare è di rara bellezza e iniziative del genere, all’insegna del turismo sostenibile e a contatto col verde, sono preziose perché consentono di scoprire in famiglia, in allegria e facendo un po’ di sano movimento, i tesori ambientali della nostra terra, sempre troppo poco noti. Per i bambini che non se la sentiranno di pedalare lungo tutto l’anello, c’è bella novità del carro trainato dai cavalli, anche questa un’esperienza particolare, che non dimenticheranno”.

In caso di pioggia la manifestazione sarà rinviata alla domenica successiva

di C. S.