Turismo 12/03/2011

Gli agriturismi festeggiano l'unità d'Italia con la coccarda tricolore

Attraverso l'agriturismo, gli italiani hanno maturato una più profonda conoscenza dei luoghi e delle comunità del nostro Paese


In vista della Festa dell'Unità d'Italia, in programma giovedì 17 marzo, l'Agriturist, associazione per l'agriturismo della Confagricoltura, ha invitato le 1600 aziende associate ad esporre nel proprio sito internet la coccarda tricolore che ricorda i 150 anni di storia unitaria del nostro Paese.

Il presidente, Vittoria Brancaccio: "Con questa iniziativa abbiamo voluto sottolineare il contributo che l'agriturismo, nei suoi 45 anni di storia dalla fondazione dell'Agriturist, ha dato alla consapevolezza dell'unità nazionale, portando gli italiani a visitare ogni angolo del nostro territorio, laddove in precedenza, il turismo non era mai arrivato".

"Grazie all'agriturismo - prosegue il presidente di Agriturist - abbiamo anche ricucito la frattura fra cultura urbana e cultura rurale, venutasi a creare nel secondo dopoguerra col massiccio ridimensionamento dei lavoratori dell'agricoltura, l'industrializzazione, la crescita delle città. In quel periodo l'agricoltura italiana portava con sè memorie di miseria e di inferiorità sociale; oggi è meta di vacanza, protagonista della difesa del paesaggio e della natura, custode di preziose radici culturali che gli italiani amano conoscere e valorizzare nel segno di una identità comune".

La Festa dell'Unità d'Italia sarà dunque, non solo una preziosa occasione di "ponte" che compensa le aziende agrituristiche per la coincidenza del 25 aprile con la Pasquetta e del Primo Maggio con una domenica, ma soprattutto un gioioso incontro di italiani con italiani, nella bellissima cornice delle nostre campagne, testimoni di lavoro, tradizioni, costumi che, nella loro straordinaria varietà, rendono "unico" il nostro Paese.

"Vorremmo - aggiunge Vittoria Brancaccio - che la Festa dell'Unità d'Italia fosse occasione, non solo per guardare indietro, ma anche per rinsaldare la comune consapevolezza di vivere in un territorio fra i più belli e ricchi di storia del Pianeta. Soprattutto negli ultimi trent'anni, abbiamo maltrattato questo straordinario patrimonio, arretrando anche dal punto di vista turistico. E' urgente cambiare rotta, pensare al turismo come pilastro dello sviluppo economico, con intelligenza e lungimiranza".

La domanda per il ponte del 17-20 marzo sta rapidamente crescendo: in questa settimana i contatti sono aumentati del 23%. L'Associazione prevede che gli ospiti alloggiati negli agriturismi saranno oltre 150 mila, per una media di 2,3 notti; i pasti offerti, rigorosamente caratterizzati dalla tradizione enogastronomica locale, saranno circa un milione.

di C. S.