Salute 03/05/2018

L'emergenza sottovalutata delle uova al fipronil

In base al monitoraggio eseguito dall'Efsa su oltre cinquemila campioni, il 15% sarebbe contaminato. Gli alimenti interessati erano principalmente uova non trasformate di gallina e grasso di galline ovaiole. Alcuni sforamenti sono stati segnalati nel muscolo delle galline ovaiole e in uova in polvere


L'Efsa ha concluso la raccolta dati dagli Stati membri sull'operazione straordinaria di controllo per lo scandalo delle uova al fipronil.

Molti ricorderanno che lo scandalo scaturì dal Belrgio dove nel luglio 2017 vi fu il ritiro di milioni di uova dal mercato dell’Unione europea.

Il fipronil è un insetticida utilizzato nella pratica veterinaria come insetticida di seconda generazione contro pulci, pidocchi, acari e zecche e parassiti in genere, ma ne è vietato l’uso negli animali destinati alla catena alimentare.

Su oltre 5 mila campioni di uova e pollame, raccolti 1 settembre e il 30 novembre 2017 e trasmessi all’Efsa dai diversi Stati, le analisi hanno evidenziato che 742 di questi campioni contenevano residui in quantità superiori ai limiti di legge, quasi tutti di fipronil. La maggior parte degli scavalcamenti è stata riscontrata in campioni già sospetti, cioè quelli derivati da prodotti o produttori per i quali era nota o ipotizzata una violazione d’uso. 

Dunque la portata dello scandalo è probabilmente stata sottovalutata in molti Paesi dell'Unione europea, Italia compresa.

I prodotti che superavano i limiti di legge provenivano infatti da otto Stati membri: Paesi Bassi, Italia, Germania, Polonia, Ungheria, Francia, Slovenia e Grecia.

Gli alimenti interessati erano principalmente uova non trasformate di gallina e grasso di galline ovaiole. Alcuni sforamenti sono stati segnalati nel muscolo delle galline ovaiole e in uova in polvere

di T N