Salute 03/06/2016

Troppi antibiotici nei mieli europei

Lo 0,72% dei campioni di miele europeo è non conforme per la presenza di sostanze residue medicinali sugli animali e sui prodotti animali. Occorre porsi il problema dell'utilizzo degli antimicrobici in apicoltura


La Federazione nazionale dei veterinari italiani lancia un'allarme sulla qualità del miele europeo.

L'allarme deriva dai dati del rapporto pubblicato a maggio dall'Efsa (European Food Safety Auctority) che evidenziano come campioni non conformi delle sostanze residue medicinali sugli animali e sui prodotti animali censite nel 2014\2015 siano presenti per lo 0,02% nella carne di suino, per lo 0,21% nelle carni ovine, per lo 0,54% nelle carni equine e per lo 0,72% nel miele.

Gli eccessi rilevati sono sorprendenti, secondo i veterinari italiani,  se si pensa alla consuetudine dei consumatori di ricercare qualità naturali nel prodotto delle api. Api che le Nazioni Unite indicano in un report quali impollinatrici senza le quali sparirebbero più di 70 delle 100 colture principali che forniscono circa il 90% del nutrimento della popolazione mondiale come frutta e verdura, oltre al fieno per alimentare il bestiame''.

"La possibilità di utilizzare antimicrobici in apicoltura - rileva il presidente Gaetano Penocchio - prospetta un quadro rovinoso. Le api, infatti, potrebbero diventare vettori di antibiotico-resistenza, senza alcuna possibilità di controllo e quindi di difesa dalla contaminazione per le colture e per l'ambiente. Non ha alcun senso intraprendere campagne europee e nazionali contro l'utilizzo di antimicrobici in medicina umana e in veterinaria e poi non porsi criticamente nei confronti dell'impatto ambientale che si produrrebbe a trattare animali che abitano 14 milioni di alveari e volano ovunque sul territorio e sui campi".

di C. S.