Salute 11/11/2014

Una sana dieta mediterranea con soli 2 euro a settimana

Secondo i dati presentati alle Giornate della dieta meditterranea gli italiani si sono discostati un po' dal regime perfetto ma per rimediare basterebbero pochi euro in più a settimana. Bocciata, anche a livello economico, una dieta basata sul cibo spazzatura


A Bologna dal 14 al 16 novembre si terranno le “Giornate della dieta mediterranea – patrimonio UNESCO”

“Il 16 novembre ricorre il quarto anniversario del riconoscimento della dieta mediterranea come patrimonio culturale immateriale dell'umanità Unesco. Riconoscimento che è stato possibile solo grazie all'impegno politico di Angelo Vassallo, sindaco di Pollica barbaramente ucciso nel 2010" ha spiegato l'assessore alla legalità di Bologna, Nadia Monti.

Una tre giorni di incontri, degustazioni speciali con staffette di celebri chef, esposizione di prodotti locali e provenienti dal Cilento, laboratori dedicati alle famiglie per apprendere le basi del consumo consapevole in merito ai prodotti ittici e produzione di differenti tipi di pane.

Nel frattempo, proprio dall'Università di Bologna, viene una ricerca sugli stili di vita e di consumo degli italiani e il loro impatto sui portafogli.

La dieta mediterranea, ha spiegato Andrea Segrè, direttore del Dipartimento di Scienze e Tecnologie agroalimentati dell'Università di Bologna e promotore dello studio, è l'esempio concreto di come sia possibile mangiare bene e stare in salute spendendo il giusto e praticando uno stile di vita corretto dal punto di vista tanto nutrizionale quanto relazionale.

“Analizzando i dati emersi dai carrelli della spesa si nota che il menu attualmente consumato dagli italiani costa settimanalmente a una persona 48.17 euro mentre il menu mediterraneo 50.28, solo 2.02 euro in più – afferma Segrè - Se invece ci si nutre in un fast food la spesa sale a 130.64 euro. Correlato è l’impatto negativo dal punto di vista delle patologie legate all’alimentazione, risultando che le fasce meno abbienti soffrono di alti tassi di obesità, diabete, malattie cardiovascolari, osteoporosi, carie dentali e alcune forme di cancro. La Giornata mondiale della dieta mediterranea oltre a riconoscere un patrimonio mondiale, servirà anche a trasmettere una corretta informazione e a creare una coscienza alimentare che il nostro Paese deve avere”.

Per la ricerca sono stati presi in esame tre diversi modelli alimentari della durata di una settimana, dei quali sono stati osservati gli aspetti nutrizionali e quelli economici: il primo corrispondente ad una dieta mediamente seguita, ovvero una dieta mediterranea sbilanciata verso i grassi, una dieta mediterranea perfettamente equilibrata e, infine, una dieta fast food.

 

 

di T N