Mondo 29/08/2018

Phil Hogan conferma: la Tunisia ha chiesto la proroga dei dazi zero per l'olio d'oliva

Phil Hogan conferma: la Tunisia ha chiesto la proroga dei dazi zero per l'olio d'oliva

Nella risposta all'interrogazione parlamentare di Mara Bizzotto, il Commissario europeo all'agricoltura conferma che "il governo tunisino ha chiesto la proroga" che Bruxelles sembra intenzionata a concedere


Dopo le indiscrezioni circolate fin dall'inizio del 2018, ora arriva la conferma da parte del Commissario europeo all'agricoltura.

Nella risposta scritta del 9 agosto 2018 all'interrogazione parlamentare di Mara Bizzotto, Phil Hogan conferma che Tunisi ha richiesto la proroga del regime di dazi zero per l'olio d'oliva.

Di seguito il testo integrale della risposta del Commissario europeo:

"Il governo tunisino ha chiesto la proroga delle misure commerciali autonome a carattere eccezionale per l’olio d’oliva, che sono giunte a scadenza definitiva alla fine del 2017.

La richiesta è stata esaminata tenendo presente che il contingente tariffario regolare senza dazio previsto dall’accordo di associazione UE-Tunisia per l’olio d’oliva ha un impatto modesto sulla situazione del mercato dell’UE. Nel corso delle ultime cinque annate, il 79% delle esportazioni tunisine totali di olio d’oliva è stato destinato all’UE. Questa percentuale è pari al 4,8% della produzione media dell’UE nello stesso periodo. Anche dopo l’esaurimento del contingente tariffario senza dazio, il comparto UE dell’olio d’oliva acquista l’olio d’oliva tunisino in regime di perfezionamento attivo.

L’annuncio fatto dal Presidente della Commissione europea il 24 aprile 2018 fa riferimento a un accordo reciproco basato sull’articolo 18 dell’accordo di associazione UE-Tunisia, in virtù del quale le parti possono accordarsi ulteriori concessioni commerciali.

La qualità, l’autenticità, l’etichettatura e la commercializzazione dell’olio d’oliva sono disciplinate e tutelate dal regolamento (CEE) n. 2568/1991 e dal regolamento (UE) n. 29/2012. I due regolamenti prevedono che gli Stati membri procedano a controlli di conformità per garantire che l’olio d’oliva immesso in commercio corrisponda alla categoria e all’origine dichiarate.

Per quanto riguarda la rintracciabilità della catena di approvvigionamento dell’olio d’oliva, l’articolo 18 del regolamento (CE) n. 178/2002[6] sancisce che gli operatori del settore alimentare devono garantire la rintracciabilità di tutti gli alimenti trattati, in modo da essere in grado di fornire le informazioni del caso alle autorità competenti che le richiedano."

Secondo i dati ufficiali, a causa della scarsa raccolta in Tunisia nelle annate 2015/2016 e 2016/2017, sono state importate nell’Unione europea soltanto 5.055 delle 10.352 tonnellate assegnate nel 2016 nel quadro delle misure commerciali autonome.

Inoltre secondo gli ultimi dati del Consiglio oleicolo internazionale, nell’annata 2017/2018 la Tunisia prevede di produrre 280.000 tonnellate di olio d’oliva, rispetto alle 100.000 tonnellate prodotte nel 2016/2017. Di conseguenza, si prevede che le esportazioni tunisine per il 2017/2018 arriveranno a 200.000 tonnellate, con un aumento del 123% rispetto alle 89.500 tonnellate dell’annata 2016/2017.

Bruxelles, quindi, vuole aviare l'iter per un nuovo accordo che sarebbe soggetto all’approvazione del Consiglio dell’Unione europea e del Parlamento europeo. Nel caso in cui entrasse in vigore, l’UE concederebbe temporaneamente un contingente tariffario senza dazio pari a 30.000 tonnellate/anno per il 2019 e il 2020.

di C. S.