Mondo 11/09/2017

La Turchia si attrezza per diventare un grande esportatore di olio d'oliva

In crescita la produzione e gli impianti olivicoli ma anche l'export, aumentato del 288% negli ultimi mesi. Anche l'Italia importa olio di oliva turco, per 11 milioni di dollari, contro i 48 milioni della Spagna e i 36 milioni degli Usa


La Turchia ha cominciato il suo percorso per divenire un grande esportatore di olio di oliva.

Il modello che la Turchia vuole seguire è quello tunisino, passando dal soddisfacimento del consumo interno all'export per equilibrare la bilancia commerciale.

La Turchia festeggia la prima tappa di questo percorso, con un aumento del 288% dell'export tra il novembre 2016 e il luglio 2017.

Si tratta, al momento, di cifre molto basse: 136 milioni di dollari complessivi ma abbastanza perchè siano un campanello d'allarme per l'affacciarsi di un altro player sul mercato dell'olio d'oliva.

La Turchia festeggia soprattutto il record di esportazioni negli Usa, per 36 milioni di dollari, proprio in un momento storico in cui sono massime le tensioni politiche tra i due Paesi.

Buone però anche le performance con alcuni Paesi europei, soprattutto la Spagna (48 milioni di dollari) e l'Italia (11 milioni di dollari). A breve distanza l'Arabia saudita con 9 milioni di dollari.

Soddisfazione evidente dell'associazione esportatori di olio di oliva, che spiega l'ovvia strategia commerciale con il vicepresidente Emre Uygun: “siamo stati in grado di aumentare la nostra quota di esportazioni nel mercato statunitense, dato che i nostri concorrenti hanno raccolto meno e siamo stati in grado di offrire prezzi più bassi dei nostri competitor.”

di C. S.