I due big della viticoltura europea pronti alla pace
Il primo Paese esportatore di vino in valore, la Francia, e quello in volume, la Spagna, si accingono a un incontro per sancire una possibile pace e spartirsi così il mercato. Tra accuse di dumping e di concorrenza sleale, l'unica voce silente resta quella italiana
Tra Francia e Spagna, i due big della viticoltura europea, vi è uno stato di tensione latente da mesi, ovvero da quando il 30 marzo scorso i viticoltori francesi hanno lanciato un raid contro tre supermercati, distruggendo bottiglie e contenitori di vino spagnolo.
E' il gesto dimostrativo compiuto dai vignaioli del Gard, dell'Herault e dell'Aube contro i colleghi spagnoli, accusati di concorrenza sleale e dumping. In particolare, secondo i francesi, i viticoltori iberici produrrebbero in difformità ai regolamenti europei.
Nel maggio scorso i coltivatori francesi hanno inoltre bloccato i camion di vino provenienti dalla Spagna.
Il prossimo 25 luglio le associazioni dei viticultori di Francia e Spagna si riuniranno per cercare una pacificazione in quella che tutti chiamano la "guerra del vino" tra i due paesi.
Il terzo incomodo, l'Italia, primo produtrtore mondiale ad anni alterni con la Francia, non ci sarà.
L'incontro a due però può anche configurare un possibile asse franco-iberico a danno dell'Italia.
La Spagna sta aumentando progressivamente la propria produzione tanto da aver sfiorato per la prima volta nel 2016 i 40 milioni di ettolitri, a un soffio dai 45 milioni di ettolitri di Italia e Francia.
Proprio Francia e Spagna dominano la scena commerciale.
In termini di esportazioni la Francia è prima, con un valore di 8,25 miliardi euro, davanti all'Italia (5,3 miliardi di euro) e alla Spagna (2,64 miliardi di euro).
In termini di volumi di vino eportati tuttavia la Spagna è in testa con 22,3 milioni di ettolitri, contro i 20,6 milioni di ettolitri dell'Italia e i 14,1 milioni di ettolitri della Francia.