Mondo 07/07/2017

L'olio di palma cerca la rivincita e punta alla salubrità

Un olio di palma col 12% di acido oleico può essere definito "ad alto oleico" al pari dell'olio di oliva? E' il tentativo fatto dalla Colombia in sede di Codex Alimentarius per sdoganare definitivamente queto olio vegetale. Perplessità americane ed europee


Nel consueto silenzio dei media di regime, un’azzardata proposta di standard internazionale per l’olio di palma ‘alto oleico’ è stata discussa in primavera. L’ennesima operazione losca dei palmocrati, al Codex Alimentarius questa volta.

Un ipotetico olio di palma ‘alto oleico’ è stato oggetto di vivaci dibattiti, all’ultima riunione del CCFO (Codex Committee on Fats and Oils) a fronte di una mozione della Colombia, primo produttore di olio di palma del continente americano.

Il grasso in questione deriva da una nuova varietà di palma da olio denominata ‘OxG’ che proverrebbe dall’incrocio – con ausilio di ingegneria genetica? – tra le varietà Elaeis Oleifera ed Elaeis Guinensis.

L’olio di palma OxG si distingue rispetto a quello derivato dalla Elaeis Guinensis solo perché la sua composizione media presenta un tenore di acido oleico lievemente superiore.

La Colombia però ha colto l’occasione per proporre una modifica allo standard per gli oli vegetali, introducendovi la nuova categoria denominata ‘Olio di palma ad alto contenuto di acido oleico‘

La denominazione proposta dalla Colombia, olio di palma alto oleico, è fraudolenta e inaccettabile. Tenuto conto che l’olio di palma OxG registra un incremento risibile del tenore di acido oleico (12% in media). Vieppiù ove si consideri che:

– l’olio di oliva – pur senza riferire all’acido oleico, nella sua denominazione – ne contiene in media il 70% del totale degli acidi grassi,

– per l’olio di girasole, il Codex ha definito gli standard ‘alto oleico’ (quando tale acido grasso sia presente in quantità 75-90%) e ‘medio oleico’ (per valori compresi tra il 41 e il 71 %).

Questa grande beffa è così sfacciata che, per una volta, le delegazioni europee e statunitensi paiono avere espresso simili perplessità. Nella più ardita delle ipotesi, laddove il contenuto di acido oleico sia coerente ai limiti stabiliti per l’olio di girasole, si riferisca a ‘contenuto medio di acido oleico’

Fonte: Dario Dongo - Greatitalianfoodtrade.it

di C. S.