Mondo 09/03/2017

L'altalena del consumo di olio d'oliva in Cina

Forti segnali di ripresa, dopo le precedenti annate negative, per i consumi di olio d'oliva in Cina. A dominare la scena la Spagna con l'81% del mercato


I consumi di olio d'oliva in Cina vanno in altalena ma i primi segnali per il 2016/17 sono molto incoraggianti con un +42% nelle importazioni, aumento che si è concentrato prevalentemente nel mese di novembre 2016.

E' ormai chiaro che i cinesi volgono lo sguardo sempre più alla Spagna quando si parla di olio d'oliva, infatti è il Paese iberico a dominare la scena con l'81% delle quote di mercato, seguita dall'Italia al 13% e dalla Grecia al 2%. Per quanto riguarda i produttori extra Ue Australia, Tunisia, Marocco e Turchia si dividono il restante 4% del mercato.

Secondo i dati del Consiglio oleicolo internazionale nel 2016/17 si potrebbe toccare e persino superare il record di importazioni di olio d'oliva in Cina, pari a 46 mila tonnellate (2011/12), dopo le battute d'arresto del 2012/13 (-6%) e del 2013/14 (-15%). Dopo una sostanziale stabilità nel 2014/15 nei volumi importati, la Cina è tornata a crescere nel 2015/16 del 12%.

Tradizionalmente i consumi di olio d'oliva in Cina, e di conseguenza le importazioni, si concentrano proprio durante i mesi dell'inizio della campagna olearia (ottobre-novembre-dicembre) e poi durante l'estate (giugno e luglio in particolare).

La Cina, rispetto a 20 anni fa, si è evoluta in fretta in tema di consumi di oli d'oliva. Oggi il 77% delle importazioni riguarda oli vergini di oliva, il 14% è olio di sansa di oliva e il 9% è olio d'oliva.

di C. S.