Mondo 03/02/2017

L'olio d'oliva californiano punta ad arrivare al 10% del consumo americano

Un piano di investimenti che prevede di mettere a dimora 1400 ettari di oliveto all'anno fino al 2020. E' questo il progetto dei quattrocento produttori californiani che puntano alla diversificazione varietale per creare belnd unici


La California crede, con moderazioner, a un ulteriore sviluppo del mercato dell'olio di oliva tanto da aver varato un piano olivicolo che prevede la messa a dimora di 1400 ettari all'anno di nuovi oliveti di qui al 2020.

La superficie olivetata californiana, dunque, potrebbe entro tre anni arrivare a sfiorare i 20000 ettari, dai 15.300 attuali.

Le condizioni climatiche del luogo e le attenzioni agronomiche colturali, già oggi, permettono di arrivare a una produzione pari a 13.000 tonnellate (circa quella della Toscana o del Lazio), che potrebbe dunque toccare le 18-20.000 tonnellate al termine del piano previsto.

Il piano prevede una certa diversificazione varietale, senza diminuire quel patrimonio di 75 cultivar, quasi tutte estere, che oggi compongono gli oliveti californiani.

Il punto di forza dell'olivicoltura californiana non sta in questi numeri ma in quei quattrocendo produttori e 40 frantoiani che sono il suo tessuto produttivo.

Oggi questi 400 produttori detengono il 5,8% del mercato americano dell'olio di oliva, secondo i dati del Californian Olive Oil Council, e puntano al 10% anche se, stante i ritmi di crescita delle importazioni di olio d'oliva negli Usa, servirebbero molto più dei 1400 ettari all'anno di incremento della superficie olivicola per raggiungere l'obiettivo.

di C. S.