Mondo 13/01/2017

L'industria olearia alla conquista del segmento premium degli extra vergini

L'industria olearia alla conquista del segmento premium degli extra vergini

Non è il gourmet a fare la differenza ma la maggiore propensione alla qualità da parte della maggioranza dei consumatori. Tre europei su dieci disposti a sacrifici per un prodotto alimentare di alta qualità, stessa percentuale per acquisto di tecnologia


Chi avrebbe mai detto che i cittadini europei, secondo una recente ricerca Nielsen, fossero disposti a sacrifici per comprare un prodotto alimentare di alta qualità.Tre cittadini su dieci, la stessa percentuale rilevata per la categoria tecnologia (tablet, pc o telefonini), è disposto a fare qualche sforzo economico pur di arrivare ad acquistare un cibo di alta qualità.

Ma cosa si intende per alta qualità? Tre le indicazioni fornite: un altissimo standard di qualità (31%), se appartiene alla categoria "lusso" o premium (29%) o contiene ingredienti naturali (28%).

Premesso che gli standard di qualità abbondano, così come i bollini di varie fogge, ecco allora che il futuro per acquisire margini, anche nel mercato degli extra vergini è quello di conquistare la fascia premium.

"E' importante sottolineare - ha affermato Gustavo Nunez, CEO di Nielsen Spagna e Portogallo - che non esiste più alcuna differenza, in termini di tendenza al consumo, tra consumatore alto spendente e "low cost consumer". Entrambi cercheranno gli stessi profili di prodotto, scegliendolisulla base di categorie e brand."

Una tendenza che porta a cercare innovazioni di prodotto, anche sull'extra vergine, rivestendoli di un'immagine premium. E' il caso degli oli "integrali", non filtrati e, secondo l'immaginario collettivo, più "genuini".

Ma è anche il caso di operazioni di facciata, basate solo sull'immagine, come accaduto in spagna con l'olio d'oliva "La Masia 0.0", confezione che è stata denunciata dalle associazioni dei consumatori all'Antitrust iberica perchè considerata ingannevole.Nella pubblicità del prodotto si legge che l'utilizzo di tale olio permette al fritto di assorbire il 50% dei grassi in meno. Questo messaggio, unitamente all'indicazione 0.0, sembra voler fornire l'informazione che si tratta di un prodotto dietetico e di grande qualità. L'azienda ha replicato sostenendo che tali messaggi sono suffragati da studi di un prestigiosa università.

E' indubbio che il prodotto La Masia rientra, sebbene nella categoria oli di oliva, nella logica di fornire prodotti premium, che forniscano l'immagine di altissimi standard di qualità (magari grazie a qualche studio appositamente commissionato) e connotati da naturalità che apporta benefici alla salute.

L'assalto al segmento dei prodotti premium, ancvhe per gli oli d'oliva, è iniziato.

 

di T N