Mondo 25/07/2016

L'export di Prosecco continua a crescere e conquista la Francia

Nel primo semestre dell'anno il valore del vino italiano spedito all'estero supera i 2,5 miliardi di euro. Boom degli ordini negli Usa, Gran Bretagna, Giappone e Francia dove sono le prime bollicine doc al mondo importate


I vini fermi faticano, con un segno meno (-2,1%), nei primi sei mesi dell'anno.

Al contrario il Prosecco vola. Il Prosecco Docg-Doc continua a crescere all'estero anche nei volumi (+12%, a 124 milioni di bottiglie) anche nei primi sei mesi dell'anno. E' quanto rende noto l'Ovse-Osservatorio economico dei vini effervescenti, guidato da Giampietro Comolli. 

L'export totale di vini italiani nei primi sei mesi dell'anno ha toccato i 2,5 miliardi di euro, di cui 500 milioni sono dovuti proprio al Prosecco. Un record se consideriamo che generalmente il Prosecco fa segnare le migliori performance di vendita in estate e durante le festività natalizie, durante il secondo semestre dell'anno.

I mercati di riferimento sono sempre gli stessi: Usa, Gran Bretagna, Giappone e Francia. In Francia sono le prime bollicine Doc al mondo importate. 

Situazione difficile sul mercato interno invece, dove il 2016 potrà far segnare il record negativo di un consumo pro capite inferiore ai 30 litri all'anno.

A parte il boom del Prosecco l'Italia arranca. "La causa - spiega Giampietro Comolli - non è solo dovuta alla normale lentezza degli ordini in attesa dei listini, ma ad una politica involutiva pericolosa. C'è bisogno di capire i diversi mercati e paesi, dare al vino una nuova veste, fare azioni di lungo periodo, impostare una strategia macroeconomica e di promozione concentrata e mirata". 

E per quanto riguarda l'Italia? "Urge ancor più una politica di conoscenza e di cultura su come, dove, quando e perchè consumare il vino, concordata e integrata al modo di vivere, al benessere e buon gusto, senza puntare solo sul prezzo e promozioni" conclude Comolli.

di C. S.