Mondo 21/07/2016

Gli italiani amano le bollicine ma non disdegnano lo Champagne

Continua ad aumentare il consumo di Champagne nel nostro Paese. Intanto la vendemmia 2016 si prospetta già scarsa e forse anche di qualità non eccelsa. Tutta colpa di gelate tardive e troppa pioggia


Le spedizioni di Champagne del primo semestre, annuncia il Bureau du Champagne in Italia, sono in crescita dell'1% rispetto al primo semestre dell'anno precedente (+ 2% sugli ultimi 12 mesi). Il mercato francese resta in lieve calo (-1%) mentre i Paesi Terzi continuano a trainare la crescita dello Champagne (+9%) più ancora dell'Europa (+5%).

Mentre i vignaioli francesi sono confortati dai dati di mercato, lo stesso non si può dire per la prossima vendemmia.
L'inizio d'anno è stato particolarmente impegnativo nel vigneto champenois. A fine aprile alcune gelate hanno toccato quasi un quarto dell'area a denominazione Champagne, le gemme sono andate interamente distrutte sul 14% del vigneto. In primavera si sono susseguite piogge, grandinate e temporali. A seconda dei settori, la pluviometria è cresciuta di due - tre volte rispetto alla media degli ultimi 20 anni. La fioritura si è conclusa a fine giugno con una decina di giorni di ritardo. Il gelo e la forte pressione della peronospora dovrebbero avere conseguenze sui volumi disponibili in vendemmia e le condizioni meteorologiche delle prossime settimane saranno determinanti per la sua qualità.

L'inizio della vendemmia in Champagne potrebbe essere fissata attorno al 15 settembre. È quanto emerso dalla riunione tra vignerons e maison di Champagne che si è svolta presso il Comité Champagne a Epernay. Le due componenti dell'interprofessione hanno raggiunto un accordo sulla resa commerciabile per la vendemmia 2016 a 10.800 kg/ettaro, di cui 9.700 derivanti dalla raccolta e 1.100 provenienti dalla riserva.

di C. S.