Mondo 18/09/2014

La Francia vitivinicola zoppica e i suoi vini perdono valore nel mondo

Per anni è stato l'esempio di come mantenere alti i volumi di vendita, pur non incrementandoli sensibilmente, ma con elevati valori aggiunti e prezzi medi elevati sui principali mercati mondiali. Nei primi mesi del 2014 la Francia però incespica in un -7% in valore e -3,5% in volume


La Francia ha sempre potuto vantare, se non la leadership mondiale nel commercio del vino, certamente i prezzi di vendita più elevati. Volumi che non crescevano esponenzialmente come per altre realtà, specie del nuovo mondo vitivinicolo, ma valori sempre elevatissimi.

Un trend destiano a interrompersi stando ai dati della Federazione francese degli esportatori di vini e alcolici che hanno segnalato una perdita del 7% in valore (a 3,3 miliardi di euro) e del 3,5% in volume (a 68,2 milioni di casse) nei primi 6 mesi del 2014.

“L'export è frenato da diversi fattori - ha affermato il presidente Christophe Navarre - primo tra tutti il calo della Cina e la ripresa economica che, a livello mondiale, si fa attendere”.

Nel dettaglio, sono i vini fermi a segnare il passo, con un volume d'affari in flessione del 12%, determinato soprattutto dal -28% dei vini di Bordeaux, in particolare sui mercati asiatici. In controtendenza lo Champagne: +6% in volume e +8% a valore.

La difficile situazione generale, secondo la Fevs, è determinata, da un lato, da una minore disponibilità di materia prima (-5% nel primo semestre) dopo due vendemmie scarse; dall'altro, dalla risalita dei prezzi che va a intaccare la competitività delle esportazioni. Guardando ai Paesi e alle aree di destinazione: l'Asia è in ribasso del 13% (bene solo Corea del Sud e Malesia); l'America del Nord perde il 2,1% con prospettive di ripresa; nel Nord Europa, il Regno Unito è a -20%, mentre Norvegia e Svezia rispettivamente a +11% e +7%; il Sud Europa è in crescita con l'Italia a +8% e Spagna a +4%; infine, la Russia perde il 10%.

di C. S.