Mondo 20/08/2013

E' battaglia vera sui domini .wine e .vin


ICANN aveva concesso un mese di tempo al settore vitivinicolo e ai richiedenti i due domini per mettersi d’accordo sulle regole di concessione.

Dall’incontro di Durban, tenutosi il 18 luglio scorso, è passato più di un mese, ma ad oggi non è stato ancora raggiunto nessun accordo.

Nonostante le proposte concrete e ragionevoli che permetterebbero di conciliare la crescita del sistema internet ed il rispetto delle denominazioni di origine presentate dall’Efow – Federazione Europea dei Vini di Origine, le società candidate non hanno fatto pervenire nessuna risposta. Questa situazione di stallo è forse da attribuire anche a pressioni politiche esercitate al fine di non arrivare ad un’intesa.

La Federdoc ed il CNAOC, che rappresentano i Vini a Denominazioni d’origine italiani e francesi, hanno inviato all’ICANN e al GAC una lettera nella quale chiedono che sia concesso ancora del tempo e che venga sospesa l’assegnazione dei domini “.vin” e “.wine” fino al raggiungimento di un accordo fra le parti.

Le organizzazioni confermano che saranno pronte a sostenere e promuovere questi domini se verranno previste delle regole a protezione delle denominazioni di origine: “se c’è un settore che conosce bene i vantaggi della globalizzazione e dello sviluppo di Internet, è proprio il nostro” affermano Riccardo Ricci Curbastro, Presidente di Federdoc e Bernard Farges, Presidente del CNAOC, “ma se non otterremo soddisfazione, inviteremo tutti gli operatori del settore nell’unione Europea a boicottare questi nomi di domini. L’Unione Europea rappresenta quasi il 65% del mercato mondiale del vino; un boicottaggio massiccio rimetterebbe in discussione il modello economico proposto dalle società candidate alle estensioni; getterebbe altresì il discredito sulla politica condotta dai dirigenti di ICANN. Poiché ci è permesso dal diritto internazionale, di chiedere anche ai tribunali di radiare tutti i nomi dei domini che possano arrecare danni alla reputazione delle nostre denominazioni di origine.”


Le Organizzazioni ora aspettano un segnale forte da parte di ICANN e di GAC.

L’ICANN, organismo responsabile della gestione dei nomi dei domini su internet, ha deciso di aprire i nomi di domini di primo livello generico. Sono stati depositati quasi 2.000 dossiers di cui 4 legati al settore del vino (1 dossier su “.vin” e 3 dossier su “wine). I 4 candidati, che non hanno alcun legame con il settore, hanno annunciato la loro intenzione di vendere ai migliori offerenti i nomi dei domini di secondo livello (es. “bordeaux.wine”, “chianti.vin”, ecc.). Il settore vitivinicolo europeo, appoggiato da parecchi Governi tra cui l’Italia e dalla Commissione UE, manifesta da parecchi mesi la sua forte preoccupazione per l’assenza di regole sul rispetto dei diritti di proprietà intellettuale e delle denominazioni di origine in particolare. Il rischio per i consumatori è quello di accedere a siti che fanno riferimento ai nomi di una DO e che invece non hanno nulla a che fare con vini di qualità o con le denominazioni riportate. Le conseguenze per i produttori sarebbero catastrofiche: contraffazioni, indebolimento della notorietà e compromissione della reputazione, raggiunta al prezzo di notevoli e duraturi sacrifici anche economici.

di C. S.