Italia 29/06/2018

Italia regina incontrastata del gelato ma non all'estero

Nel 2016 le esportazioni italiane del settore si sono fermate a 223 milioni, praticamente la stessa cifra del 2010. La Germania ha esportato gelati per 401 milioni, la Francia per 398 milioni, il Belgio per 350


Da una indagine del Centro studi CNA, in collaborazione con CNA Agroalimentare, risulta che il 2017 dovrebbe archiviare una produzione italiana superiore ai 660 milioni di litri contro il precedente record di 595 mln del 2016, il 19% del totale europeo.

Fino al 2010 il nostro Paese era quarto, alle spalle di Germania, Francia e Regno Unito. Poi per quattro anni è stato secondo e infine il primato.

Il mercato mondiale del gelato attualmente vale 15 miliardi di euro, secondo l’Osservatorio Sigep, con un tasso di crescita annuo del 4%. Quello europeo si ferma a nove miliardi con 150mila addetti. Al suo interno spicca quello italiano che vale due miliardi con circa 40mila addetti: la produzione è per un terzo industriale, per due terzi artigianale. Il giro d’affari del gelato artigianale si situa, quindi, intorno al miliardo e mezzo con circa 30mila addetti.

Quanto ai consumi, nel 2017 in Italia ogni adulto avrebbe mangiato tra i 6,5 e i sette chilogrammi di gelato. Un dato, però, sicuramente influenzato dai forti consumi di turisti stranieri.

Sul fronte dell’export, invece, l’Italia perde colpi. Sempre secondo l’Eurostat, nel 2016 le esportazioni italiane del settore si sono fermate a 223 milioni, praticamente la stessa cifra del 2010, segnando un calo di valore superiore al 16%. Viceversa, la Germania ha esportato gelati per 401 milioni, la Francia per 398 milioni, il Belgio per 350. Numeri che a qualche osservatore hanno fatto paventare per il gelato lo stesso percorso di una strada purtroppo già battuta da pizza ed espresso.

E per quanto riguarda i gusti? La tendenza sempre più spiccata a un consumo sostenibile e salutista sta orientando anche la gelateria. A partire dagli ingredienti, naturali e bio, il trend coinvolge tutta la catena produttiva, cui si chiede un impatto ambientale sempre più basso, fino al packaging, che deve tendere al massimo della biodegradabilità. Si vanno sempre più diffondendo gelaterie a km0 con prodotti del territorio.

I gusti più richiesti sembrano immutati e immutabili. Secondo l’indagine condotta dal Centro studi CNA in collaborazione con CNA Agroalimentare la classifica delle richieste vede in testa il cioccolato, seguito da nocciola, limone, pistacchio e crema.

Quanto alle nuove tendenze, quest’anno dovrebbero primeggiare i fiori edibili: gelsomino, begonia, bocca di lupo, calendula, agerato. Quindi si avanza il ficodindia. Seguono i dolci classici riproposti in forma di gelato: dal salame al cioccolato alla pastiera napoletana. Un misto di classico e innovativo, come il cioccolato fondente irrorato da salse: alla fragola quella la più gettonata. E poi la liquirizia calabrese e i frutti tropicali, che sempre più si coltivano anche in Italia.

di C. S.