Italia 15/06/2018

Vecchi e nuovi problemi per i frantoiani italiani, sfide da vincere

Vecchi e nuovi problemi per i frantoiani italiani, sfide da vincere

Dalle minacce, la principale delle quali è Xylella per l'olivicoltura pugliese, fino alle opportunità di nuovi investimenti con i PSR e alla valorizzazione energetica dei sottoprodotti. La guerra dei prezzi è però la vera sfida da vincere


L’epidemia della Xylella, iniziata ormai 6 anni fa, sta lentamente ma inesorabilmente mettendo in ginocchio il settore olivicolo oleario della Regione Puglia che fino a ieri deteneva il 45% della produzione olivicola italiana e rappresentava il 10% dell’export dell’olio nazionale, ricoprendo un ruolo fondamentale nel rendere il nostro Paese il secondo produttore di olio al Mondo dopo la Spagna.

A conclusione del monitoraggio xylella è stato rilevato un incremento del 429% di piante infette rispetto al monitoraggio della stessa area nell’anno precedente (2016/17) con 19 piante positive nelle zone cuscinetto e contenimento, sono complessivamente stati riscontrati 3834 casi di infezione contro i 893 del precedente monitoraggio conclusosi un anno fa.

Dei circa 1000 frantoi censiti in Puglia, trecento presenti nella provincia di Lecce non potranno contare su una produzione di olive che giustifichi la loro apertura alle porte dell’imminente campagna olearia.

È un momento di grave crisi e il convegno vuole essere l’occasione per individuare i punti di forza su cui fare leva per resistere a questo flagello inatteso.

La parola crisi, nel greco antico, significava semplicemente “scelta” ed oggi l'Associazione frantoiani di Puglia (AFP) vuole scegliere, tra le minacce e le opportunità che possono scaturire da questo momento difficile, di fare proprie e portare avanti le opportunità, per trasformare un punto di debolezza in un futuro punto di forza.

AFP desidera, oggi, essere una associazione resiliente, e desidera mostrare la capacità di far fronte in maniera positiva a questi eventi traumatici riorganizzando le proprie attività, traendo energie positive da ciò che l’Associazione ha già realizzato nel passato, da quanto sta portando avanti nel presente, da ciò che si propone ancora di fare nel futuro.

Fiore all’occhiello dell’attività condotta da AFP in collaborazione con AIFO è il varo, a larghissima maggioranza, della Legge sul mastro oleario nel 2014 e l’istituzione dell’albo nel 2016.

Grazie a questi atti legislativi, per la prima volta si attribuisce valore a una figura artigiana.

Per la prima volta non viene messa al centro l'azienda ma l'uomo.

Per la prima volta non è tutelato solo il prodotto ma l'uomo che guida l'impianto oleario, che produce l'olio e lo confeziona.

Il Mastro oleario non è un logo, ma è un viso, una cultura, una esperienza, una competenza riconosciuta.

AFP desidera essere di supporto a tutti i frantoiani pugliesi, supportando azioni che si traducano in strumenti di informazione, formazione e intervento.

Tra le attività del recente passato desidero ricordare l’iniziativa condotta al momento dell’apertura del bando PSR misura 4.2 per il Sostegno agli investimenti per la trasformazione e commercializzazione e lo sviluppo dei prodotti agricoli.

La Puglia olearia si ritrovava, appena un anno fa, ad affrontare contemporaneamente una minaccia, la Xylella, e un’opportunità, la Misura 4.2 del PSR, che avrebbe consentito ai frantoiani di innalzare il livello tecnologico degli impianti.

Questi argomenti, che sembravano apparentemente distinti, hanno rappresentato in quel momento un unicum. Da presidente dell’Associazione Frantoiani di Puglia avevo una grande preoccupazione, che l'opportunità di un rinnovo completo delle macchine potesse essere vano se non si fosse presa coscienza della minaccia della Xylella che avanza inesorabile e che, se non contenuta, sottrarà la materia prima necessaria per dare ragione all'esistenza dei frantoi in Puglia e, probabilmente, nel resto d'Italia che si approvvigiona di olive della Puglia.

In quelle circostanze capimmo che non si poteva restare immobili ed indifferenti, ma che era necessario creare una rete di collaborazione e partecipazione con il mondo della ricerca e le istituzioni. Organizzammo un viaggio in Salento per mostrare solidarietà alla comunità di frantoiani salentini e per consentire ai frantoiani del nord barese di guardare e, come San Tommaso, di toccare con mano, gli esiti funesti di una patologia a rapido decorso. Quella giornata è stata probabilmente il seme che ci ha portato oggi qui, in Puglia, a condividere le osservazioni e a costruire nuove proposte con tutti i frantoiani d’Italia.

Dal giorno del Viaggio abbiamo sentito che la nostra associazione doveva essere protagonista di azioni costruttive che, parallelamente alle soluzioni attese in ambito scientifico e istituzionale per affrontare la xylella, potessero garantire una progettualità a lungo termine per la filiera olivicola olearia pugliese.

Così, in collaborazione con i membri del Consiglio AFP, del Consigliere Regionale Donato Pentassuglia, gli amici Giampaolo Sodano e Mario Pacelli, abbiamo lavorato affinché si sviluppino strumenti idonei a formare i Mastri Oleari che si iscriveranno all’Albo dei Mastri Oleari.

La formazione è un aspetto nodale per la creazione di una solida cultura di prodotto mirata ad innalzare la competitività delle aziende olivicolo-olearie, garantire il giusto reddito ai produttori, generare valore ed una equa distribuzione dello stesso lungo la filiera.

In questa ottica AFP è stata promotore e sostenitore di due short master realizzati dall’Università di Bari:

Il primo rivolto ai frantoiani ed incentrato sulle “Strategie produttive e di marketing per la valorizzazione dell'olio di oliva extra vergine ad elevato valore salutistico”

Il secondo rivolto agli chef ed ai responsabili di sala sulla Scienza dell’olio in cucina

A partire dal 2015, con l’impegno assunto ad animare una giornata di studio nell’ambito delle manifestazioni di EXPO all’Interno del Padiglione Italia dal titolo “Oro verde di Puglia, un'esplosione dei sensi, l’elisir di lunga vita!”, AFP ha strutturato una solida collaborazione con i due più importanti Atenei Pugliesi:

L’Università di Bari, nell’ambito della quale AFP è stato promotore della nascita del Centro di Ricerca sull’Olivo, l'Olio e le Olive da Mensa, istituito per rafforzare e consentire l'avanzamento delle conoscenze, lo sviluppo e l'innovazione nel campo dell’olivicoltura, dei processi di trasformazione delle olive e del marketing dei prodotti promuovendo le eccellenze didattiche, scientifiche e produttive della filiera olivicolo-olearia.

Il Politecnico di Bari con il quale ha sottoscritto un accordo di collaborazione finalizzato alla valorizzazione energetica dei sottoprodotti per concretizzare la visione di un frantoio che muta la sua immagine di luogo di produzione dell’olio e si trasforma in una azienda multifunzionale. I frantoi del futuro saranno imprese, non più stagionali, che saranno in grado di offrire al mercato, olio, ingredienti salutistici, energia da sottoprodotti, turismo, cultura e gastronomia.

E non dimentichiamo, inoltre, che AFP è stata protagonista insieme ad altri partner anche del percorso di riconoscimento della certificazione di origine IGP “Olio di Puglia”, che è ormai alla vigilia dell’approvazione da parte dell’Unione Europea, e che rappresenta un altro tassello per la valorizzazione dell’olio extravergine di oliva di alta qualità pugliese caratterizzato da un contenuto di polifenoli compatibile con il claim, e quindi salutistico.

Molto è stato fatto e molto c’è ancora da fare perché sappiamo tutti che “chi si ferma è perduto”!

Gli obiettivi del prossimo futuro che l’Associazione dei Frantoiani di Puglia porterà avanti sono essenzialmente tre:
1- Operare per costruire una rete di fiducia e collaborazione tra tutti gli attori della filiera olivicola olearia che solo nell’unione, a livello locale e nazionale, potranno risanare una filiera sofferente e minacciata dai competitor internazionali.
2- Difendere la produzione italiana minacciata dalla politica della guerra dei prezzi, un terreno sul quale il prodotto nazionale non può e non deve combattere. In tale direzione AFP si farà promotrice di azioni legislative che vietino ed impediscano che l’extravergine di oliva sia sfruttato dalla grande distribuzione organizzata come prodotto civetta. Vedere l’olio sottocosto crea due danni simultanei:
Impedisce ai produttori italiani di perseguire politiche di prezzo eque e necessarie a coprire i costi di produzione, e svaluta il prodotto agli occhi del consumatore che fatica a comprendere quanto possa valere effettivamente un prodotto nazionale di qualità.
Uccide una delle filiere più importanti dell’agro-alimentare italiano compromettendo la possibilità, per le aziende, di fare nuovi investimenti e innalzare la quantità e la qualità del prodotto. Il sottocosto è uno dei fattori che ha determinato la perdita della leadership italiana nei mercati internazionali perché i redditi ridotti impediscono all’olivicoltura nazionale di progredire al passo con le altre nazioni.
3- Promuovere la cultura dell’extravergine a partire dalla ristorazione e dal rispetto delle leggi. A quattro anni dall’entrata in vigore della legge sul tappo anti-rabbocco è ancora troppo alto il numero di ristoratori fuorilegge che propongono:
Oliere anonime
Bottiglie rabboccate
Oli alterati, irranciditi o contraffatti

Chiediamo pertanto che le autorità competenti procedano alle verifiche opportune e all’applicazione delle eventuali sanzioni perché una bottiglia contraffatta o una oliera anonima sono un danno quotidiano per gli olivicoltori ed i frantoiani onesti.

di Stefano Caroli