Italia 01/02/2018

Scortare le cisterne d'olio d'oliva? Una follia

In Puglia dilaga una microcriminalità che uccide l'impresa agricola. Dai furti di olive agli assalti alle cisterne d'olio. Occorre un piano straordinario per aggredire il fenomeno. Il punto con il Ministro Minniti


Portano via il raccolto, devastano gli alberi e talvolta li spiantano per ricavarne legna da vendere.

Da tre anni, di continuo, i predoni e le loro razzie sono l’incubo degli olivicoltori pugliesi.

Il fenomeno preoccupa l’Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura di Coldiretti, che ha portato il “caso Puglia” all’esame del ministro dell’Interno Marco Minniti, sollecitato dal comitato scientifico dell’Osservatorio di cui fanno parte l’ex procuratore Gian Carlo Caselli (che ne è il presidente) e l’ex procuratore Cataldo Motta.

Il Viminale, spiega il presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele, ha garantito il proprio impegno.

Nell'area metropolitana di Bari e nella provincia Bat, i predoni delle campagne stanno facendo razzia di olive, che come diamanti, andrebbero sorvegliate di notte e scortate durante i trasferimenti nei frantoi.

I mandanti dei gruppi criminali sono italiani anche se spesso si avvalgono di ‘manodopera’ straniera. Stanno letteralmente depredando gli oliveti del barese, tarantino e del foggiano. In 2-3 minuti riescono a portare via oltre 30 chili di olive per ogni albero, battendo gli ulivi con mazze anche di ferro per far crollare il maggior numero di prodotto, danneggiando al contempo le piante. Oltre alla perdita di reddito per il furto di olive e al danneggiamento delle piante, gli agricoltori sono costretti ad impiegare più manodopera per recuperare dal terreno parte della ‘refurtiva’ che i ladri, trascinando velocemente le reti di raccolta, non riescono a portare via. Gli agricoltori, ormai per il terzo anno consecutivo, sono vittime di un fenomeno che si sta consolidando e aggravando nel tempo.

I frantoi sono costretti ad avvisare la Questura prima di far partire i camion di olio extravergine alla volta delle varie destinazioni italiane, per farli scortare fino all’imbocco dell’autostrada. Il fenomeno che si ripete ogni anno mette a repentaglio l’incolumità stessa degli olivicoltori, costretti a fare ronde diurne e notturne. Le forze dell’ordine, coadiuvate dalla guardie campestri, hanno un territorio assai vasto da presidiare: ampie zone non sono pattugliate. Furti e danneggiamenti sono praticamente quotidiani tanto da aver spinto alcuni agricoltori ad organizzarsi con ronde notturne e diurne.

Stessa sorte subiscono mandorle, uva da tavola, uva da vino, perché i gruppi criminali seguono la stagionalità delle produzioni.

di C. S.