Italia 22/06/2017

La rivoluzione nel food passa dal mondo artigianale

Nasce a Roma presso Confartigianato il think thank sull’artigianato enogastronomico per promuovere un mercato trasparente e rivendicare il diritto dei consumatori ad un cibo buono, sano e nutriente


Si è svolto il 21 giugno il primo incontro del “think tank” Artigiani del Cibo un’officina di idee che riunisce chef, artigiani, agricoltori, giornalisti, docenti universitari, medici, giuristi, manager, rappresentanti della ristorazione e della distribuzione, per promuovere una iniziativa di riforma del settore della produzione alimentare, dell’ordinamento delle professioni dei produttori del cibo, del valore del prodotto artigianale e sulla qualità del cibo come diritto alla salute e al piacere.

“Il mercato attuale e le scelte di acquisto dei consumatori premiano la qualità, l’innovazione e l’aspetto salutistico del prodotto - ha affermato Mauro Loy, Marketing manager Methos e Responsabile commercio di Confartigianato Imprese Roma – caratteristiche espresse nel settore industriale ma che sono il vessillo del mondo artigianale che oggi devono essere il traino per aprire nuovi spazi di mercato alle micro e piccole imprese agroalimentari di qualità”.

Le necessità del mercato hanno quindi, stimolato il ragionamento su come valorizzare l’artigianato alimentare rivedendo tutti gli aspetti di filiera dal riconoscimento legislativo e quindi sulla definizione di “prodotto artigianale”, alle problematiche legate all’etichettatura, ai reali spazi di mercato e il confronto con il prodotto industriale nella distribuzione organizzata, al ruolo della ristorazione e degli chef nella comprensione e selezione dei prodotti per la predisposizione di una cucina sana e di qualità, ai sistemi di aggregazione e promozione delle micro e piccole imprese e agli aspetti logistici per fronteggiare la dispersione nel territorio ed assicurare un servizio adeguato alla domanda del consumatore.

“Dalla tv ai giornali, dagli chef stellati alla “sora Maria” tutti parlano di cibo, così l’industria guadagna e la pubblicità fa affari – tuona Giampaolo Sodano, Artigiano e Coordinatore del think tank - E il consumatore che fa? Fa la spesa ed è tutto contento. Ignaro che dentro la bella confezione di olio di semi c’è l’esano, il solvente chimico che si usa nella raffinazione del petrolio. Ma non si deve preoccupare si tratta di una modica quantità ci rassicurano gli scienziati. La verità è che le etichette dei prodotti alimentari sono opache se non oscure e comunque mantengono il segreto sul processo di produzione. Il tink thank che abbiamo riunito servirà a questo: cambiare le norme e le leggi per rendere trasparente il mercato degli alimenti, per promuovere il cibo artigianale e gli artigiani che lo sanno fare, per far nascere un nuovo mercato, quello del cibo buono, sano e nutriente.”

“Artigiani del Cibo” è un gruppo di esperti riunitosi per identificare un nuovo percorso di sviluppo e una nuova riconoscibilità del cibo artigianale. “Il think thank è chiamato a lavorare sulla legge statale che consente di definire “artigiane” quelle aziende che producono senza l’utilizzo di sostanze chimiche e usando ricette del territorio – sintetizza Mario Pacelli, docente di diritto pubblico, già funzionario dirigente della Camera dei Deputati - a promuovere nuove norme regionali per la qualificazione degli artigiani del cibo definendone i requisiti specifici; ad individuare quelli che garantiscono nei propri menù cibo artigianale o comunque non precotto o liofilizzato; a dare vita ad un mercato dei prodotti artigianale aprendosi anche alla GDO”.

“Artigiani del Cibo” è un marchio nato in casa Confartigianato Imprese Roma, messo a disposizione dei professionisti riuniti nel think thank per tutelare la categoria e promuovere in modo innovativo le piccole e medie imprese presenti nel territorio.

“Il settore dell’artigianato enogastronomico è una delle punte di diamante della categoria con 90.742, di cui 43.374 imprese specializzate nella pasticceria, che danno lavoro a 154.904 addetti. Rappresenta il cuore e il cervello del Made in Italy, un patrimonio economico e di tradizione culturale che va costantemente difeso e valorizzato - ha dichiarato Mauro Mannocchi, Presidente di Confartigianato Imprese Roma. La battaglia che promuoviamo sarà sui tavoli istituzionali per dare il giusto riconoscimento alla categoria, ma anche in quelli commerciali per identificare nuove soluzioni di sviluppo che possano consentire una maggiore accessibilità ai prodotti dei nostri artigiani”.

Sono intervenuti Sergio Auricchio giornalista ed editore Agra, Lamberto Baccioni manager e tecnologo, Sergio Bonetti docente universitario, Bruna Buresti Avvocato, Fabio Campoli chef, Aldo Di Russo regista, Filippo Falugiani ristoratore e presidente AIRO, Ludovico Gay manager, Leda Galiuto medico cardiologo, Fabio Lanzellotto imprenditore e presidente categoria trasporti Confartigianato imprese Roma, Carmine Laurenzano avvocato e dirigente CODICI, Vincenzo Mancino ideatore di DOL, Aldo Navarro imprenditore, Marco Nese giornalista, Gigi Mozzi docente di marketing e comunicazione, Saverio Mezzapesa artigiano, Fabrizio Mangoni docente universitario e gastronomo, Carlo Ricci AD Iges, Massimiliano Rossi Direttore commerciale e marketing Todis, Guido Stecchi giornalista e Presidente Accademia 5T, Aristide Sciommeri artigiano, Eugenio Santoro chirurgo, Alessio Trani imprenditore agricolo, Claudio Versienti manager.

di C. S.